Ancora terroristi in cattedra nelle Università!

Ancora terroristi in cattedra nelle Università!

Come è stato possibile arrivare a tanto?

Solo il governo dei Paesi Bassi ha posto fine a questo scempio. Diversamente nell’università Radboud di Nimega lo scorso 28 ottobre avrebbe parlato Mohammed Khatib.

Il tema prescelto: «La resistenza nella diaspora palestinese». Un titolo, che già la dice lunga sul taglio che il relatore era intenzionato a dare al suo intervento.

Ma chi è Khatib? È considerato il coordinatore per l’Europa del movimento Samidoun, movimento accusato di terrorismo internazionale.

Tale gruppo fomenterebbe, infatti, la resistenza armata contro Europa, Israele e Stati Uniti. Non solo: sosterrebbe anche Hamas ed il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina.

Invitarlo in un’università non ha, dunque, niente a che vedere con la libertà di pensiero e col dibattito accademico, deborda anzi in un aperto sostegno alla violenza ed al terrore.

È a questo che servono le Università? A fomentare nelle aule odio e jihadismo? Perché la notizia non è stata diffusa dai grandi media? Perché non si è gridato allo scandalo?

Ci rivolgiamo a te, poiché sappiamo che condividiamo gli stessi Valori e gli stessi Ideali. Protestiamo contro questa dittatura dell’ideologia, che vuol formare nelle aule universitarie gli anarchici di domani!

Vogliamo per questo lanciare una vasta campagna di denuncia e di sensibilizzazione, affinché la gente sappia! Facebook è lo strumento più facile, veloce ed efficace per questo, ma ha un costo.

Da solo non ce la faremmo, costerebbe troppo. Ma, se ci dai una mano, possiamo farcela!

Sai cosa ci dispiace? Ci dispiace che, tra gli organizzatori di questo sciagurato incontro, figurino anche docenti dell’ateneo, come il professore di Geografia, Harry Pettit.

Sul suo profilo istituzionale il prof. Pettit definisce, i nostri, «sistemi tardo-capitalistici» e li accusa di produrre solo «alti livelli di precarietà e impoverimento».

Parole, che già indicano chiaramente quale sia il suo orientamento personale. Che tuttavia non può e non deve vomitare nei suoi corsi in aula! È tutto molto chiaro…

Quanto accaduto nell’università Radboud di Nimega nasconde in realtà quel patto d’acciaio tra estremismo islamico e ideologia socialista o di Sinistra in genere, sviluppatosi negli ultimi anni.

Un patto, che costituisce una minaccia diretta contro la civiltà occidentale.

L’incontro previsto è stato bloccato solo dall’intervento del ministro di Giustizia e Sicurezza olandese, David van Weel, che ha negato l’ingresso nei Paesi Bassi a Mohammed Khatib.

«Non c’è spazio nei Paesi Bassi per l’odio e la divisione», ha dichiarato van Weel, motivando il provvedimento.

Diversamente l’incontro si sarebbe svolto. L’Ateneo, nel darne notizia, ha comunque insistito nel definirlo «di natura accademica».

Scandaloso! È molto triste tutto questo. Significa non aver capito niente.

Khatib, dal canto suo, si è nascosto dietro i soliti mantra dell’attivismo sovversivo, definendo la decisione «razzista e islamofoba».

Secondo quanto pubblicato nell’«European Education Area», l’Unione europea sosterrebbe gli sforzi delle università «per favorire e proteggere le pratiche democratiche e i diritti fondamentali».

Sostenere i gruppi sovversivi non è certamente il modo migliore per farlo e non ha niente a che vedere con questi diritti!

L’Università Radboud viene finanziata in gran parte con soldi pubblici, quelli dei contribuenti. Dovrebbe fare molta attenzione ed avere estrema prudenza nell’utilizzare quei soldi…

I fondi non vengono sicuramente versati, perché vengano invitati dei terroristi!

Da tener presente poi che un tempo la denominazione completa dell’Ateneo era “Università cattolica di Nimega”.

Era stata fondata nel 1923 come esito del processo di emancipazione nazionale dei cattolici.

L’identità cattolica di tale Ateneo è ancora riflessa nel corso obbligatorio di filosofia.

Non è sicuramente questo il modo migliore per manifestare tale “emancipazione”!

Aiutaci a far sentire la nostra voce di protesta, perché quello che è accaduto nei Paesi Bassi non avvenga anche in altri Paesi d’Europa!

Già in passato abbiamo denunciato molte, troppe iniziative promosse nei nostri Atenei intrise di ideologismo settario e politicizzato.

Questa vicenda dimostra che è necessario ormai intervenire per fermare la mostruosa deriva totalitaria impressa a chi propone odio, violenza ed estremismo anziché cultura e ricerca!

Sostieni anche tu la campagna di sensibilizzazione, che intendiamo lanciare.

Se ci dai una mano, vedrai, ce la faremo!


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