APPELLO URGENTE: preghiamo per la Terra Santa!
Di fronte a certi eventi, spesso ci sentiamo davvero impotenti.
La guerra che sta di nuovo insanguinando la Terra Santa rischia di trasformarsi in un conflitto mondiale.
E la barbarie che abbiamo visto ha lasciato tutti noi sgomenti, atterriti, senza parole.
La violenza, poi, chiama sempre altra violenza, generando una spirale di odio che può portare solo tragiche conseguenze.
Noi non siamo politici né diplomatici. Eppure, abbiamo un’arma potentissima, molto più potente di quelle che usano i terroristi e gli eserciti: la preghiera.
Con la preghiera possiamo fare tanto. Possiamo chiedere l’intervento di Colui che, solo, può sciogliere situazioni intricate e umanamente disperate.
Ed è per questo che ti invitiamo a lasciare le tue intenzioni di preghiera e ad aderire, insieme a tutto il nostro Osservatorio sulla Cristianofobia, alla giornata di digiuno e preghiera indetta per domani, martedì 17 ottobre, dal cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini.
“In questo momento di dolore e di sgomento – ha scritto il cardinale – non vogliamo restare inermi. […] Per questo sentiamo il bisogno di pregare, di rivolgere il nostro cuore a Dio Padre. Solo così potremo attingere la forza e la serenità di vivere questo tempo, rivolgendoci a Lui, nella preghiera di intercessione, di implorazione, e anche di grido.
A nome di tutti gli Ordinari di Terra Santa, invito tutte le parrocchie e comunità religiose ad una giornata di digiuno e di preghiera per la pace e la riconciliazione”.
Ovviamente, come lascia intendere il Patriarca, ci si può unire alla iniziativa in tanti modi. L’importante è pregare e fare qualche piccolo sacrificio per implorare da Dio la pace, il perdono e la giustizia in Terra Santa.
“Chiediamo – ha scritto Pizzaballa – che nel giorno di martedì, 17 ottobre, tutti facciano un giorno di digiuno e astinenza, e di preghiera. Si organizzino momenti di preghiera con adorazione eucaristica e con il rosario alla Vergine Santissima. Probabilmente in molte parti delle nostre diocesi le circostanze non permetteranno la riunione di grandi assemblee. Nelle parrocchie, nelle comunità religiose, nelle famiglie, sarà comunque possibile organizzarsi per avere semplici e sobri momenti comuni di preghiera”.
Domani, quindi, non dimenticare di pregare un po’ di più per questa intenzione. E di offrire una piccola penitenza, qualunque essa sia: nelle mani di Dio, il nostro sacrificio diventerà uno strumento prezioso di pace e riconciliazione.
Un Rosario, un momento di adorazione eucaristica, la partecipazione alla Messa, tutto – se fatto con cuore sincero e buona volontà – sarà utilissimo per la causa.
Ci raccomandiamo. Le sorti della Terra Santa e del mondo, dipendono anche da noi.
Se non faremo nulla, Dio ce ne chiederà conto nel giorno del giudizio.