Attenzione al jihadismo!

Attenzione al jihadismo!

Il Centro Studi Machiavelli ha da poco pubblicato un Dossier scritto da Sara Brzuszkiewicz, ricercatrice dell’Italian Team for Security, Terroristic Issues & Managing Emergencies (ITSTIME) dell’Università Cattolica di Milano.

Lo studio (“La radicalizzazione jihadista in Italia. Rischi inediti e possibili misure di contrasto”), che si può scaricare gratuitamente, si occupa di come stia svanendo un vantaggio tutto italiano – ovvero l’assenza di seconde e terze generazioni d’immigrati con elevato tasso di radicalizzazione jihadista – e delle contromisure che bisogna prendere.

Infatti, nonostante ad oggi l’Italia non abbia subito ancora alcun attacco jihadista su larga scala e sembri presentare minori livelli di radicalizzazione, a differenza della maggioranza dei Paesi dell’Europa occidentale, questo vantaggio relativo pare destinato a scomparire in breve tempo.

Il tutto a causa di vari importanti cambiamenti avvenuti nel corso degli ultimi anni, tra cui:

-la crescita delle seconde e terze generazioni di migranti (universalmente ritenute come spesso più vulnerabili alla radicalizzazione rispetto alle prime);

-l’aumento dei radicalizzati in possesso di cittadinanza italiana e dunque non passibili di espulsione preventiva.

Il tutto poi è peggiorato a seguito dell’attacco condotto da Hamas contro Israele lo scorso 7 ottobre, con la conseguente guerra scatenatasi ancora in corso.

Leggendo l’interessante Dossier del Centro Studi Machiavelli, si può comprendere che da questo contesto in mutamento nasce l’esigenza di ripensare la lotta alla radicalizzazione in Italia, con strumenti in grado di entrare in sinergia con quelli europei e al tempo stesso fornire rilevanza primaria alle peculiarità nazionali, dando finalmente spazio alle misure preventive accanto a quelle repressive.


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