Basta blasfemia travestita da “arte”!
Ma come è possibile?
Come è possibile calpestare ed irridere così la fede di milioni di persone?
Questa non è arte, né libertà di espressione! Diciamolo a chiare lettere: questa è solo spazzatura, indegna persino di stare nelle fogne!
Ci riferiamo alla cosiddetta rappresentazione teatrale «Santa Susanna», messa in scena da Florentina Holzinger presso il teatro statale di Stoccarda.
Ha lasciato scioccati gli spettatori, nauseati da quanto visto, e provocato malori tra i presenti, decine dei quali sono dovuti ricorrere all’assistenza medica.
Insomma, ha scatenato un putiferio. Né potrebbe essere diversamente, tenendo conto di quanto mostrato…
Lo spettacolo, che dura quasi tre ore senza intervallo, racconta le vicende di Suor Susanna, religiosa che, ad un certo punto, scopre di essere lesbica.
Da qui è un vorticoso succedersi di scene esplicite di sesso tra donne nude, utilizzo di sangue vero in scena, altre suore nude su pattini a rotelle ed uomini nudi crocefissi.
Non mancano i riferimenti dichiaratamente blasfemi: la protagonista viene mostrata mentre fa sesso col crocifisso.
Gesù – come un oste – serve calici di vino rosso alle suore ubriache e sculaccia una suora seminuda.
Un’attrice affetta da nanismo compare vestita da Papa, mentre un’altra, agghindata come Cristo, canta canzoni di Eminem.
Come riferito anche dal quotidiano Süddeutsche Zeitung, il culmine della blasfemia si raggiunge con la parodia dell’Eucarestia.
Un brandello di pelle viene tagliato dal corpo di un’attrice e cucinato sul palco, simulando un rito religioso.
Un gruppo di “artisti” nudi canta il Kyrie Eleison, salendo su di un tavolo, bevendo vino ed eseguendo movimenti coreografici aberranti.
Ci tratteniamo dal dirti altro… Possiamo, in quanto fedeli cattolici, accettare tutto questo?
Assolutamente no! Siamo stati feriti in ciò che abbiamo di più caro e prezioso, è stata calpestata la nostra sensibilità religiosa, ciò in cui crediamo, ciò per cui viviamo!
Unisciti a me nella protesta! Diciamo “BASTA” a questa sozzura blasfema ed indegna!
Desideriamo riunire quante più voci possibili in un coro di disapprovazione totale! Per questo uno strumento efficace e veloce è rappresentato da Facebook. Ma ha un costo.
Per contattare i 28 milioni di italiani iscritti occorrono circa 560 mila euro… Troppi per noi.
Ma, se uniamo le nostre forze, possiamo farcela!
Facciamo sentire a tutto lo staff di questa vergognosa messa in scena il nostro sdegno, la nostra delusione, il nostro dolore! Hanno insultato e vilipeso ciò che abbiamo di più caro, la nostra fede!
Gli organizzatori hanno anche avuto la faccia tosta di definire questa una nuova ed “audace” proposta artistica, una “provocazione estrema”, una sorta di denuncia sociale di stampo femminista.
Il Teatro di Stoccarda ha difeso l’opera, perché – secondo il direttore artistico, Viktor Schoner – l’arte avrebbe la funzione di «esplorare e superare i confini»…
Ma non di offendere la fede altrui, proponendo una rappresentazione triviale e blasfema!
Persino il testo originale, da cui è tratta l’opera, scritto dal compositore tedesco Paul Hindemith nel 1921, fu ritenuto all’epoca troppo offensivo e la sua messa in scena venne annullata.
Il docente di teologia, Jan-Heiner Tück, ha accusato Holzinger di provare una sorta di «ossessione verso le suore e la sessualità», liquidando questo come un «logoro cliché».
Tück ha anche sottolineato come questo tipo di spettacoli banalizzi la vita religiosa e ridicolizzi chi ha scelto un cammino di fede.
Secondo l’arcivescovo di Salisburgo, Franz Lachner, questo spettacolo risulta «gravemente offensivo per i sentimenti e le convinzioni religiose dei credenti».
Il vescovo di Innsbruck, mons. Hermann Glettler, lo ha definito «una parodia irrispettosa della Santa Messa, che è il cuore della fede».
E noi cosa aspettiamo a far sentire anche la nostra voce ed a protestare con forza contro prese in giro volgari e blasfeme come questa?
Coraggio, unisciti a noi in questa sacrosanta protesta, perché è qui che si combatte la Buona Battaglia, non altrove!
Non possiamo più sopportare!
Tacere significherebbe renderci complici…