Bomba di immigrati in arrivo?

Bomba di immigrati in arrivo?

Negli ultimi tre mesi sono aumentati del 300% gli sbarchi di immigrati sulle nostre coste.

I nostri centri di accoglienza sono allo stremo.

E ora sta per esplodere la Tunisia. Il che per l’Italia sarebbe un disastro.

Vediamo perché.

Ma prima alcuni numeri.

-In Tunisia l’inflazione ha raggiunto il 10%.

-Il debito pubblico ha superato il 90% del PIL.

-La disoccupazione totale è intorno al 15%, di cui il 37% solo quella giovanile.

-Rincaro dei prezzi, diminuzione del turismo e stagnazione economica vanno avanti da anni.

-La produzione nel biennio 2022/2023, stimata a circa 2,5 milioni di quintali, è crollata rispetto ai 7,4 milioni del 2021.

Ebbene, per quale motivo l'elenco di questi dati? E perché dovremmo esserne preoccupati noi italiani?

Il fatto è che se la Tunisia esplode, i primi destinatari della bomba di immigrati che si riverserebbe sulle nostre coste saremmo proprio noi!

Per ora il governo Meloni, tramite l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, ha stanziato 110 milioni di euro per le piccole e medie imprese tunisine. Ed è stato l’unico a intervenire.

Mentre finora non si sono mostrati abbastanza interessati né la Francia (che ha storici legami con Tunisi), né l’Unione europea, né il Fondo Monetario Internazionale, che chiedono l’applicazione di riforme economiche.

Noi, però, non abbiamo tempo da perdere. Il problema immigrati è già al di sopra della nostra capacità di accoglienza.

Inoltre, sappiamo bene che tra gli immigrati, come scrive Souad Sbai su La Nuova Bussola quotidiana, “la grande maggioranza è composta da africani sub-sahariani, ma la componente locale oggi minoritaria potrebbe crescere esponenzialmente se la Tunisia dovesse varcare il punto di non ritorno”.

Si tratta dunque di “un problema serio, che chiama in causa anche il terrorismo jihadista, sempre pronto, come già è accaduto, a cogliere l’opportunità d’infiltrare i suoi mujahidin tra i migranti, come opportunamente ricordato in un’intervista dal presidente dell’ISPI, Giampiero Massolo, che ha evidenziato la forte presenza in Tunisia dei Fratelli Musulmani”.

Ovviamente, da sola, l’Italia può fare ben poco. Occorre un intervento di supporto da parte dell’Unione europea. Per evitare una catastrofe umanitaria.

O forse è proprio questo che vogliono i poteri forti che stanno dietro i nostri governanti?

Attribuzione immagine: By Irish Defence Forces from Ireland - LE Eithne Operations 28 June 2015, CC BY 2.0, Wikimedia
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