Che vita sarebbe senza vino?

Che vita sarebbe senza vino?

Tra le assurdità di cui si parla in queste ultime settimane c’è anche la scelta dell’Irlanda di etichettare i vini con l’allarmistica scritta “nuoce gravemente alla salute”. Il che è avvenuto con il beneplacito dell’Unione europea.

Chiaramente questo ha gettato in allarme l’Italia, la cui produzione vinicola d’eccellenza potrebbe subire pesanti ripercussioni qualora tale normativa dovesse essere imposta a tutti i Paesi membri della Ue.

E la “criminalizzazione” del consumo di vino si sta globalizzando. Si sta facendo strada un moralismo ipocrita che colpisce, guarda caso, proprio uno dei simboli della nostra civiltà.

E pensare che dal 2010 la dieta mediterranea è stata dichiarata patrimonio culturale immateriale dell’Unesco.

La dieta mediterranea – recita la decisione Unesco – è caratterizzata da un modello nutrizionale che è rimasto costante nel tempo e nello spazio, che consiste principalmente di olio d’oliva, cereali, frutta e verdura fresca o secca, una quantità moderata di pesce, latticini e carne, e molti condimenti e spezie, il tutto accompagnato da vino o infusi, nel rispetto delle credenze di ogni comunità. […]

Essa promuove l’interazione sociale, dal momento che i pasti comuni rappresentano la pietra angolare delle usanze sociali e degli eventi festivi. Essa ha dato origine a un considerevole corpo di conoscenze, canzoni, massime, racconti e leggende. Si tratta di un sistema radicato nel rispetto per il territorio e la biodiversità, e garantisce la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e artigianali legate alla pesca e all’agricoltura nelle comunità mediterranee”.

Ebbene, è questo patrimonio che dobbiamo difendere contro chi vuole distruggerlo o danneggiarlo.

Sappiamo benissimo infatti che ogni alimento, ogni bevanda, se consumati moderatamente, con buon senso, non fanno male, anzi! L’abuso non si combatte certo con delle etichette allarmistiche!

Oltretutto, il fenomeno dell’alcolismo è molto più diffuso nei Paesi nordici e di tradizione protestante piuttosto che in quelli latini, di tradizione cattolica. Chissà perché…

In fondo, basterebbe seguire la Bibbia.

Il libro del Siracide (31, 27-29) spiega molto bene che “il vino è come la vita per gli uomini, purché tu lo beva con misura. Che vita è quella di chi non ha vino? Questo fu creato per la gioia degli uomini. Allegria del cuore e gioia dell'anima è il vino bevuto a tempo e a misura. Amarezza dell'anima è il vino bevuto in quantità, con eccitazione e per sfida”.

Il vino è talmente importante che Dio lo ha scelto come materia per il sacramento dell’Eucaristia, rendendolo così, una volta consacrato, Sangue di Cristo.

Non per essere complottisti, ma dietro tutte queste misure pseudo-salutiste sembra si nasconda il tentativo di minare la civiltà cristiana.

Per questo occorre vigilare e combattere.

Ma prima di tutto, brindiamo alla nostra salute!

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