Crisi migratoria: l’Italia deve essere aiutata!
"Sulla migrazione servono misure concrete di solidarietà verso l’Italia da parte degli altri Paesi Ue".
A dirlo è Manfred Weber, presidente e capogruppo al Parlamento Ue del Partito popolare europeo in un’intervista pubblicata oggi dal Corriere della sera.
Segno che le richieste e le argomentazioni del governo Meloni stanno avendo un certo effetto.
"Il gruppo del Ppe ha chiesto questa settimana un dibattito speciale al Parlamento Ue per cercare solidarietà verso l’Italia - spiega il politico tedesco -. Stiamo andando incontro a un’altra grande crisi migratoria in Europa. Ed è per questo che il Ppe sostiene pienamente il governo italiano nel dare priorità a questo tema a livello europeo. Abbiamo bisogno di azioni comuni e ci rammarichiamo molto del fatto che da parte della Commissione e degli Stati Ue non ci siano molta consapevolezza, né ascolto né molta azione verso un problema serio”.
E continua rilevando uno dei problemi principali: “A livello Ue la solidarietà non funziona”.
Nello stesso tempo, lungi dal criminalizzare il nostro esecutivo, dice piuttosto che bisogna essergli grati per il lavoro che sta svolgendo nel Mediterraneo: “Ringrazio il governo italiano per il modo in cui accoglie i migranti e cerca di salvarli e aiutarli. Quando abbiamo un numero così alto di arrivi e il governo italiano cerca di gestire le cose in modo serio, gli altri Paesi come la Germania e la Francia devono aiutare. Il governo tedesco e francese, ma anche gli altri, non possono stare a guardare, devono portare volontariamente i migranti con un diritto di asilo sul loro territorio".
Ma Weber si spinge ancora più in là, con dichiarazioni che sicuramente non gli attireranno la simpatia dei progressisti sostenitori di un’accoglienza a oltranza e puramente ideologica.
Il leader del Ppe infatti non esclude il ricorso alla costruzione di muri per bloccare i flussi migratori che, via terra, premono ai confini dell’Unione europea.
“I muri dovrebbero essere un’eccezione, l’ultima risposta, ma se non è possibile fermare in un altro modo l’immigrazione clandestina, allora bisogna anche essere pronti a costruire le recinzioni. Tutti i Paesi con un confine esterno ne stanno erigendo: la Grecia con la Turchia, la Polonia e la Lituania con la Bielorussia, la Finlandia con la Russia quando ancora il governo era socialista, la Spagna a Ceuta e Melilla. Il Ppe pensa che l’Ue debba finanziare queste recinzioni perché non si tratta di proteggere i confini nazionali ma quelli europei".
Insomma, va bene aiutare, va bene accogliere, va bene tutto: ma sempre nell’ottica dell’interesse nazionale e comunitario. Perché se prima non amiamo noi stessi, difficilmente potremo soccorrere gli altri!