Cristiani nel mirino: una persecuzione sempre più incessante!

Cristiani nel mirino: una persecuzione sempre più incessante!

Le notizie che ci giungono quotidianamente sono di una gravità insopportabile.

In ogni angolo del pianeta, i nostri fratelli cristiani continuano a subire una violenza inaudita, un'escalation di morte, torture e persecuzioni che sembra non avere fine.

Eppure, ciò che sconvolge ancora di più è il silenzio assordante che circonda questa tragedia.

Il mondo assiste inerte o, peggio, sceglie deliberatamente di voltarsi dall'altra parte, preferendo ignorare il calvario quotidiano che migliaia di cristiani stanno attraversando.

Anche solo osservando gli eventi più recenti, il quadro che emerge è spaventoso e straziante.

In Nepal, il 24 agosto 2024, il gruppo estremista indù Hindu Samrat Sena ha brutalmente interrotto una funzione cristiana nel distretto di Dhanusa, diffondendo false accuse secondo cui i leader della chiesa stavano forzando conversioni al cristianesimo.

Ma la situazione è presto degenerata!

Infatti, pochi giorni dopo, il gruppo ha pianificato di incendiare la chiesa, costringendo i fedeli a chiedere protezione alla polizia.

Il 31 agosto, una folla ostile si è radunata, minacciando i cristiani e, nonostante la presenza della polizia, le tensioni sono esplose in violenza.

Ma anziché proteggerli, l’ispettore ha accusato il sacerdote della chiesa di costringere gli indù a convertirsi e a mangiare carne di mucca (animale sacro per l’induismo).

Come possiamo restare indifferenti davanti a questi ignobili soprusi?

In Bangladesh, il 5 settembre, Minazur, un cristiano di origine musulmana, è stato brutalmente aggredito insieme a un altro credente durante un incontro in una chiesa domestica.

Un gruppo di musulmani ha fatto irruzione, colpendo Minazur con l'intento di recargli gravi danni fisici.

Dopo aver confermato la sua conversione alla religione cristiana, gli aggressori, furiosi, lo hanno trascinato alla stazione di polizia, dove è stato detenuto insieme all'altro cristiano per tutta la notte, ferito e senza cure.

È assolutamente vergognoso il modo in cui i cristiani vengono trattati, specialmente da coloro che dovrebbero essere i primi a difendere i diritti e la sicurezza di ogni cittadino: le forze di polizia.

I cristiani, già vittime di aggressioni, si trovano privi di protezione, abbandonati da un sistema che, anziché difenderli, contribuisce a calpestare i loro diritti fondamentali.

Dobbiamo reagire. È urgente far sentire la nostra voce!

È cruciale diffondere queste informazioni al maggior numero di persone, perché la realtà è che la maggior parte della popolazione non ne è minimamente a conoscenza.

Abbiamo bisogno del contributo di tutti, incluso il tuo, per ampliare la nostra massiccia campagna di sensibilizzazione online.

Tuttavia, per incrementarla, sono necessari molti fondi. Ecco perché il tuo supporto è di vitale importanza! Possiamo contare sul tuo prezioso aiuto?

Purtroppo, la situazione non accenna a migliorare neanche in Pakistan.

I giovani cristiani affrontano quotidianamente una dura realtà segnata da violenza, discriminazione e mancanza di opportunità, mentre lottano per mantenere la loro fede in una società a maggioranza musulmana.

Le leggi sulla blasfemia sono ormai trasformate in un’arma devastante utilizzata per attaccare e perseguitare i cristiani.

Le ultime vittime di questa brutalità si possono vedere nel quartiere cristiano di Jaranwala a Faisalabad, nella provincia del Punjab, dove una folla musulmana ha attaccato, saccheggiato e distrutto diverse chiese e case cristiane lo scorso agosto con un'accusa infondata di blasfemia.

Inoltre, molte ragazze cristiane, di età compresa tra 12 e 25 anni, vengono rapite, abusate sessualmente, convertite con la forza all'Islam in Pakistan e costrette a sposarsi con i loro rapitori.

In Burkina Faso invece, dopo la strage di Barsalogho, si è verificato un nuovo tremendo attacco terroristico. L’aggressione si è verificata il 25 agosto scorso nel villaggio di Sanaba, diocesi di Nouna, nell'ovest del Paese.

Un folto gruppo di miliziani ha circondato la comunità, radunato la popolazione e legato tutti i maschi di età superiore ai 12 anni di religione cristiana, tradizionale e, in generale, quanti sono stati considerati oppositori dell'ideologia jihadista.

I terroristi si sono poi diretti in una vicina chiesa protestante e lì hanno sgozzato 26 uomini, tra cui cattolici.

La diocesi di Nouna ha visto altri attacchi negli ultimi mesi, con un gran numero di luoghi di culto cattolici saccheggiati o bruciati.

Si ritiene che, dal maggio scorso, circa 100 cristiani siano stati uccisi nella regione pastorale di Zekuy-Doumbala, mentre altri sono stati rapiti, senza che si sappia dove si trovino.

Queste notizie ci ricordano, purtroppo, che la battaglia per la libertà di fede è lontana dall'essere vinta.

È nostro compito, ora più che mai, accogliere il disperato grido di aiuto di queste persone, farlo risuonare dentro di noi e alzare forte la nostra voce.

Denunciare le crudeli persecuzioni, di cui i cristiani sono vittime nel mondo, far sentire il loro grido di dolore rappresenta il primo, importante sostegno concreto che possiamo offrire, per non lasciarli soli.

Se ci aiuti, potremo amplificare sempre di più la nostra importante campagna di sensibilizzazione. Per questo, chiediamo il tuo generoso sostegno!

Insieme, possiamo e dobbiamo fare la differenza per il futuro dei nostri fratelli cristiani!


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