Cristiani perseguitati: un flagello senza fine!

Cristiani perseguitati: un flagello senza fine!

Ormai la situazione è drammatica!

Ogni giorno ci troviamo di fronte a episodi di violenza e crudeltà nei confronti dei nostri fratelli cristiani in ogni parte del mondo.

Ma la cosa peggiore, quella che ferisce più di ogni altra, è il silenzio che regna attorno a questa cruda realtà. Questo silenzio non è solo un'assenza di parole, ma un grido di indifferenza.

Quanti sono veramente a conoscenza di questa terribile situazione? I media tacciono su questa tragedia umana. La “grande” politica, quella che dovrebbe difendere i diritti fondamentali, fa finta di nulla, voltando lo sguardo dall'altra parte.

Denunciare le crudeli persecuzioni, di cui i cristiani sono vittime nel mondo, far sentire il loro grido di dolore rappresenta il primo, importante sostegno concreto che possiamo offrire, per non lasciarli soli!

Non possiamo restare il silenzio e so che anche tu sei d’accordo con noi: tacere vuol dire renderci complici di queste orrende stragi.

Per questo motivo, oggi vogliamo portare alla tua attenzione altri due dolorosi esempi di persecuzione nei confronti dei nostri fratelli cristiani.

Lo scorso 25 maggio, una folla violenta ha attaccato due case di due famiglie cristiane in quel di Mujahid, nella città di Sargodha, a circa 150 miglia a sud di Islamabad, la capitale pakistana.

Un atto tremendo quello che si è verificato, visto che la folla ha bruciato e vandalizzato le case dei cristiani, nonché la loro fabbrica di scarpe, dopo che sono circolate voci secondo cui un uomo cattolico, di nome Nazir Masih, avrebbe bruciato alcune pagine del Corano.

La voce si è diffusa nel giro di breve tempo portando al raduno di una folla di 2.000 persone della zona e dai villaggi vicini, che si sono quindi ritrovate dinanzi alla casa di Masih.

A quel punto la folla ha iniziato a dare vita ad atti di vandalismo a case e negozi dei cristiani e hanno cominciato a prendere a bastonate i poveretti, lanciandogli addosso anche delle pietre, tentando di linciare Masih, che è morto in ospedale dieci giorni dopo questo atroce attacco.

In Pakistan, i cristiani vivono nella costante paura nei confronti dell’accusa di blasfemia, con il timore dell’impatto devastante che tale accusa potrebbe avere sulla propria vita e su quella delle famiglie e delle comunità.

Mons. Samson Shukardin, Presidente della Conferenza Episcopale Cattolica del Pakistan, ha infatti affermato che, a meno che non vengano approvate leggi che dichiarino reato fabbricare accuse di blasfemia, i cristiani non si sentiranno mai al sicuro.

Come possiamo rimanere indifferenti davanti a casi come questo?

Dobbiamo amplificare il grido straziante dei nostri fratelli cristiani e garantire loro il nostro sostegno, non solo attraverso la preghiera, ma anche con un aiuto concreto e tangibile!

Un'altra strage di cristiani è avvenuta in Congo per mano del gruppo jihadista delle Forze alleate democratiche, che ha sgozzato 14 cristiani perché hanno scelto di non convertirsi all’Islam, ed ha poi diffuso il video su internet.

Secondo le testimonianze, questi sanguinosi raid avvengono settimanalmente: gruppi jihadisti incendiano villaggi, rapiscono e uccidono giovani cristiani che rifiutano di convertirsi.

Chi non viene ucciso subito subisce un indottrinamento invasivo: torture, reclusioni forzate e somministrazione di stupefacenti per renderli completamente sottomessi.

Dai dati che sono stati resi noti nel 2023, è emerso che 1 cristiano su 7 ha subito discriminazioni o persecuzioni nel mondo. Si tratta di dati davvero impressionanti. Eppure, nonostante tutto, la fede continua a brillare in quei cuori coraggiosi.

E' urgente informare tutti di questa tragica situazione. Se ci aiuti, potremo amplificare sempre di più la nostra importante campagna di sensibilizzazione. Per questo chiediamo il tuo aiuto. Solo così potremo spezzare questa disumana coltre di silenzio!

Dobbiamo alzare la voce, denunciare queste ingiustizie ovunque e comunque. La sofferenza dei cristiani perseguitati deve diventare una priorità per tutti: cittadini, istituzioni, media e politici.

Combattiamo insieme per dare voce a chi non ce l'ha, per proteggere chi è perseguitato e per ricordare al mondo che i cristiani hanno il diritto di professare liberamente la propria religione.

Per questo, aiutaci ad aiutarli! È la nostra preghiera, ma è anche e soprattutto la loro.

Insieme, potremo fare davvero molto!


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