Diciamo STOP al radicalismo islamico!
Torniamo sul tema Qatar, perché ci sono ulteriori aggiornamenti.
La petizione che abbiamo lanciato resta di grande attualità, ed è importante continuare a diffonderla.
Il fatto è che la settimana scorsa il presidente del Qatar, l’emiro Tamim Al Thani, ha fatto un viaggio in Europa. Il primo dopo lo scandalo del Qatargate.
Ebbene, Al Thani ha visitato anche Roma, dove ha incontrato il nostro presidente Sergio Mattarella e una delegazione del governo.
Cosa dire al riguardo? Se da un lato l’Italia ha voluto rassicurare l’emiro sui buoni rapporti tra il suo e il nostro Paese, dall’altro - come ha notato Souad Sbai su La Nuova Bussola Quotidiana sabato scorso - “la sobrietà e il basso profilo mediatico dell’incontro, assai distanti dal clamore della famosa cena al Quirinale del non troppo lontano novembre 2018, depongono a favore di quel cambiamento o riequilibrio che erano stati auspicati a seguito dello scandalo Qatar Papers”.
Tuttavia, sarebbe stata auspicabile la presenza del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, perché questa, – e condivido quanto scrive la Sbai – “avrebbe messo maggiormente in chiaro fin da subito che con il nuovo esecutivo gli affari con Doha non contempleranno più in parallelo il mantenimento della porta aperta all’islamismo dei fratelli musulmani”.
Ed è per questa ragione che bisogna firmare e diffondere la petizione di Pro Italia Cristiana per chiedere a Piantedosi di adoperarsi per impedire che il Qatar e altri Paesi protettori del radicalismo e terrorismo finanzino la costruzione di moschee e centri culturali islamici in Italia.
Infatti, dato il rischio di opacità nel tracciamento dei finanziamenti provenienti da Stati esteri come il Qatar alle associazioni religiose e centri culturali islamici, moschee comprese, e considerati i numerosi casi, in Italia e in Europa, che hanno evidenziato la presenza di individui radicalizzati all’interno di moschee abusive e legati ad associazioni islamiche, è il caso di intervenire al più presto per evitare in futuro di fornire spazio al sorgere del terrorismo e ad attività in contrasto con la Costituzione.
Finora online abbiamo raccolto oltre 2.000 firme.
Non si tratta di una richiesta esagerata e senza fondamento.
Che la politica economica del Qatar sia volta non solo ad autopromuoversi ma anche a sostenere ed espandere l’islamismo della Fratellanza Musulmana attraverso associazioni, imam, predicatori, militanti e moschee fai-da-te non è un mistero. Lo hanno appunto rivelato i celebri Qatar Papers nel 2019.
E che la sinistra sia sempre stata piuttosto sensibile a questo genere di politica ce lo sta rivelando proprio il Qatargate, che ha visto coinvolti, guarda caso, europarlamentari socialisti.
Quindi, ora più che mai, dobbiamo far sentire la nostra voce e lavorare per mettere fine alla presenza del radicalismo islamico in Italia.
E lo possiamo fare firmando e diffondendo la petizione al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, chiedendogli di impedire che il Qatar e altri Paesi protettori del radicalismo e terrorismo finanzino la costruzione di moschee e centri culturali islamici in Italia.
Dobbiamo agire subito, prima che sia troppo tardi.