È tempo di fermare questo eco-scempio!
Gli eco-vandali continuano nelle loro azioni stomachevoli.
Si tratta dell’ennesimo atto vandalico compiuto da esponenti di associazioni radicali ambientaliste quali ad esempio Extinction Rebellion o Ultima Generazione.
Il pretesto è stato il vertice ministeriale del G7 su Clima, Energia e Ambiente, che si è tenuto dal 28 al 30 aprile a Venaria.
La mattina del 26 aprile, è stato inscenato un autentico “circo” davanti alla sede RAI di Torino: sette attivisti di Extinction Rebellion travestiti da clown sono comparsi su dei tricicli davanti all’ingresso, mentre altre due attiviste hanno occupato la tettoia dell’edificio da dove hanno esposto uno striscione con scritto “G7 Ambiente: -2 giorni all’inizio del circo”. Ognuno dei 7 clown reggeva la bandiera di una delle sette nazioni del G7.
Ma non è finita qui, purtroppo c’è di più!
Il corteo ambientalista ha poi occupato con un blitz la tangenziale di Torino, per poi tornare verso la Reggia di Venaria, la destinazione originaria. Un’incursione lampo, ma è bastata per causare chilometri di coda. Erano centinaia le persone a sfilare dietro uno striscione con su scritto “I governi del G7 distruggono il pianeta di tutti. Stacchiamo la spina a questo sistema”.
Non paghi, durante il corteo i manifestanti hanno dato fuoco alle foto dei leader del G7. Nel falò sono stati gettati i ritratti di Giorgia Meloni, del premier britannico Rishi Sunak, del presidente americano Joe Biden e degli altri capi di Stato e di governo.
"Solidarietà alle forze dell'ordine che in queste ore stanno subendo gli attacchi violenti di un gruppo di manifestanti a Torino", ha detto il ministro Gilberto Pichetto Fratin.
Che poi ha aggiunto: "Faccio appello a tutti: ogni contributo al confronto è prezioso purché sia portato in modo costruttivo e pacifico. Il G7 si appresta ad adottare una decisione storica sullo stop all'uso del carbone. È la dimostrazione dell'impegno concreto dei nostri Paesi nel contrastare il cambiamento climatico e nel proteggere l'ambiente".
Questa spirale di follia ecologica ha raggiunto un punto critico da cui sembra non esserci via d'uscita. È davvero insostenibile continuare a subire gli atti di vandalismo perpetrati da coloro che, in nome di una presunta causa ambientalista, si ergono come giudici e giustizieri della natura.
Nel corso degli ultimi mesi, sono stati numerosi gli atti vandalici compiuti da questi attivisti. Tanto per citare alcuni episodi: hanno gettato minestra sul dipinto “La Gioconda” al Museo del Louvre di Parigi, hanno interrotto la celebrazione della messa al Pantheon di Roma, hanno lanciato fango liquido sulla Basilica di San Marco a Venezia, hanno lanciato liquido verde nel Canal Grande a Venezia e nel Naviglio a Milano, oltre ad aver imbrattato numerosi monumenti.
Ma ora basta! E' il momento di gridare forte il nostro sdegno verso questa follia ecologista!
L'obiettivo di questi gruppi è scatenare una rivoluzione ambientalista totale, una trasformazione radicale che rivoluzioni l'intera struttura sociale ed economica, relegando l'umanità, se va bene, a un livello paritario con le altre forme di vita, fondato su un assoluto principio di uguaglianza.
Questi movimenti vogliono la distruzione totale della nostra civiltà, della nostra cultura, della nostra proprietà privata! E noi non possiamo permetterglielo!
Per questo, qualche mese fa, abbiamo lanciato una petizione indirizzata al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi chiedendogli di agire prontamente per limitare tali gruppi che portano solo danni e problemi alla vita quotidiana dei cittadini e al benessere della società in generale.
Ormai è urgente che il ministro Piantedosi assuma un'azione risoluta contro questi gruppi fanatici di ambientalisti, mobilitando le forze dell'ordine e i servizi di sicurezza sotto la sua giurisdizione. Dalle parole, si dovrebbe finalmente passare a fatti concreti!
Questo è un appello non solo per la tutela dei cittadini, ma anche per la difesa stessa dei valori fondamentali della nostra civiltà.
Se non l’hai ancora fatto, firma subito la petizione per far sentire forte la nostra voce, urlare il nostro “no” a questo eco-scempio, senza se e senza ma!