Elly Schlein: vince la sinistra al caviale
Elly Schlein è il nuovo segretario (o segretaria?) del Partito Democratico. E, tra i candidati, era senza dubbio la più radicale.
La sua è stata la vittoria del politicamente corretto: non a caso, ha ottenuto grandi consensi proprio nei quartieri della sinistra al caviale.
Ebbene, ogni commento sull’esito delle primarie del Pd oggi sarebbe di troppo. Per il momento, meglio lasciar parlare il programma di Elly Schlein e della sua campagna “#Partedanoi”, che si può trovare online.
Ecco alcuni punti:
-“Una sinistra all’altezza delle sfide del presente non può che essere femminista. Siamo una società patriarcale in cui le donne subiscono discriminazioni strutturali in ogni sfera di vita. Dobbiamo pensare e realizzare ogni politica pubblica guardando al mondo attraverso una dimensione di genere che assicuri di scrivere ogni politica attraverso lo sguardo delle donne, e non sulle donne”.
-“Noi difendiamo il diritto delle donne a decidere sul proprio corpo, a interrompere volontariamente una gravidanza in modo sicuro e legale, attuando pienamente la legge 194, garantendo una percentuale di medici non obiettori in tutte le strutture e prevedendo l’accesso gratuito alla pillola RU486. Ci battiamo per tutelare il diritto di tutte le donne a vivere una vita libera dalla violenza maschile”.
-“Il Partito Democratico che vogliamo è in prima linea per i diritti LGBTQIA+. Dobbiamo continuare a batterci per una legge contro l’omobilesbotransfobia, l’abilismo e il sessismo, per contrastare le discriminazioni e l’odio che colpiscono ogni giorno le persone.
Vogliamo che il matrimonio sia un istituto aperto a tutte e tutti, con il pieno riconoscimento dei diritti delle famiglie omogenitoriali e la fine della discriminazione subita dalle loro figlie e figli, e il contrasto alle teorie riparative.
Dobbiamo promuovere l’educazione alle differenze nelle scuole e nelle pubbliche amministrazioni. Per sradicare gli stereotipi sessisti, razzisti e contro le persone LGBTQIA+ e con disabilità prima che sia troppo tardi, per agire sulle differenze prima che diventino diseguaglianze. Non per cancellarle, ma per metterle a valore assicurando a tutte e tutti pari diritti e opportunità”.
-“Ci impegneremo anche per battaglie giuste su cui si sono mobilitate le nuove generazioni come la legalizzazione della cannabis e l’approvazione di una legge sul fine vita”.
Tutto ciò per quanto riguarda i cosiddetti diritti civili.
Ai quali si deve aggiungere la volontà di introdurre lo ius soli e di recuperare il reddito di cittadinanza.
Ma poi c’è un altro grande cavallo di battaglia: l’ecologismo.
“Affrontare l’emergenza climatica attraverso una vera conversione ecologica dell’economia e della società è la più grande responsabilità che abbiamo verso le prossime generazioni. Diseguaglianze e clima sono profondamente interconnessi. È il momento di agire con coraggio e coerenza. I prossimi dieci anni saranno decisivi e richiederanno una trasformazione economica, sociale e del nostro stile di vita senza precedenti.
[…] Abbiamo bisogno di una Legge sul clima, che accompagni ogni settore economico ad abbattere le emissioni garantendo che la conversione ecologica sia equa e inclusiva, conveniente per tutte e tutti. […]
Bisogna contrastare la scelta del governo di continuare a puntare su nuove trivellazioni. Il nucleare non è la strada da seguire, perché ha tempi e costi di industrializzazione incompatibili con gli obiettivi europei di decarbonizzazione. È necessario invece facilitare la produzione da rinnovabili, sostenere fortemente le comunità energetiche affinché ve ne sia almeno una in ogni comune d’Italia, puntare sull’efficienza energetica per diminuire il consumo di energia delle imprese e delle famiglie.
[…] La transizione passa dallo sviluppo dell’economia circolare superando discariche e inceneritori e della mobilità sostenibile. […]”.
Insomma, questi sono alcuni punti del programma del nuovo segretario (o segretaria?) del principale partito d’opposizione italiano.
L’auspicio è che la destra al governo non si faccia troppo condizionare e non cerchi, come suo solito, di scimmiottare o inseguire le battaglie progressiste tanto care alla Schlein.