I Cristiani in Nicaragua hanno urgente bisogno del nostro aiuto!

I Cristiani in Nicaragua hanno urgente bisogno del nostro aiuto!

Immagina di trovarti a casa, serenamente sprofondato nel divano.

All’improvviso ricevi una telefonata: un amico ti dice che l’associazione caritativa, di cui fai parte, è stata chiusa per decisione delle autorità.

Non solo: non trovi la copia del tuo solito giornale e scopri che da quel giorno non è più in edicola. Alla Redazione il regime ha imposto il bavaglio.

Sembra uno scenario apocalittico o distopico, non è vero? Ebbene, è esattamente ciò che sta avvenendo in Nicaragua.

Le forze dissidenti nei giorni scorsi hanno presentato sui social un rapporto dettagliato, in cui hanno denunciato la repressione da anni posta in essere da Daniel Ortega e Rosario Murillo.

Il loro regime è fondato sul terrore: morti, torture, prigionieri politici, attacchi alla libertà di espressione e persecuzione religiosa sono all’ordine del giorno.

Continue le denunce di abusi levate dalla Chiesa Cattolica, che per questo è però finita nel mirino: molti, infatti, sono gli alti prelati già finiti in esilio.

Tra questi, il presidente della Conferenza episcopale, mons. Carlos Enrique Herrera Gutiérrez, i vescovi Báez, Álvarez e Mora, il Nunzio apostolico, mons. Sommertag.

E poi 140 sacerdoti, oltre 90 religiose, una decina di seminaristi e tre diaconi: sono stati tutti cacciati, lontani dalla propria Patria, dalla propria gente, dalle proprie famiglie, dai propri fedeli.

In sette anni si sono verificati oltre 2.000 arresti di natura politica, accompagnati da isolamenti prolungati, torture e trasferimenti in centri clandestini.

Ortega ha chiuso con la forza 5.609 associazioni no-profit, tra le quali 1.294 cattoliche. I loro beni sono stati tutti confiscati.

Tra il 2018 ed il 2025 a ben 54 mezzi di comunicazione 22 dei quali religiosi è stato messo il bavaglio ed impedito di informare.

Le donne subiscono violenze e torture di ogni genere, mentre gli adolescenti, costretti all’isolamento, vengono indotti al suicidio.

Solo un esempio: nel luglio scorso è sparito all’improvviso Mauricio Alonso Petri: dopo l’arresto, se ne sono perse le tracce. È stato ritrovato cadavere dopo 38 giorni.

Chi cerca i propri cari è chiamato a sostenere costi economici assurdi, oltre tutto viene costantemente depistato e fatto oggetto di vessazioni e false informazioni.

Le organizzazioni dissidenti, che hanno redatto il rapporto, chiedono che la tirannia degli Ortega abbia fine, che i prigionieri politici vengano rilasciati e che venga creata una giustizia indipendente.

Ma non si fermano qui: invocano anche l’attenzione della comunità internazionale e dei media, affinché vengano esercitate finalmente pressioni e consentiti controlli sul rispetto dei diritti umani.

Questo appello è rivolto anche a ciascuno di noi. Siamo chiamati, innanzi tutto, a pregare per questi nostri fratelli nella fede, vittime di un regime disumano, senza cuore e senza Dio.

Ma dobbiamo fare di più. Perché ciò che capita a loro oggi potrebbe capitare anche ad altri domani. Magari a noi. Dobbiamo fermare il Male prima che si diffonda.

Per questo è necessario fare ciò che la grande stampa non fa, vale a dire informare. Intendiamo, dunque, promuovere una vasta campagna di sensibilizzazione online.

I social, infatti, rappresentano un potente ed efficace strumento per raggiungere tanti in poco tempo. Ma hanno un costo, che da soli non riusciremmo a sostenere. Per questo, abbiamo bisogno del tuo aiuto!

È molto importante, perché lo scorso 12 agosto la moglie di Ortega, Rosario Murillo, co-presidente del Nicaragua, ha finalizzato lespropriazione della scuola cattolica “San José”.

È stata strappata, con la forza ed in spregio alla legge, alla Congregazione delle Suore Giuseppine, che avevano qui creato materna, elementari e medie con oltre 600 alunni.

Le religiose gestiscono nel Paese anche numerosi centri ed ospedali: per il servizio svolto ricevettero nel 2016 anche una medaglia d’oro.

L’Ufficio per gli Affari dell’Emisfero Occidentale del Dipartimento di Stato Usa ha definito questa «l’ennesima prova» della «perversità di una dittatura», che «non conosce limiti».

Due anni fa stessa sorte era capitata all’Università Centro-Americana dei Gesuiti, l’anno scorso ad altri seminari, case di ritiro e conventi.

Sono stati congelati i conti bancari di parrocchie, diocesi ed organizzazioni religiose. È stato cancellato lo status giuridico di Ordini come quello dei Frati Minori Francescani.

Ortega ha definito il clero una mafia di un altro Stato ed ha detto che va estirpata. Di fronte a tutto questo, in coscienza, non possiamo più tacere e fare finta di niente.

Preghiamo per questi nostri fratelli nella fede in Cristo. Ed, al contempo, promuoviamo tutti insieme una vasta campagna di sensibilizzazione, affinché la gente sappia ed apra gli occhi.

Grazie alla tua migliore offerta, ce la possiamo fare!

Non lasciamo soli i Cristiani in Nicaragua!

 

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