La Meloni ha vinto Sanremo!
Con le elezioni regionali in Lazio e Lombardia abbiamo avuto l’ennesima conferma che esiste un Paese reale diverso dal Paese rappresentato in tv.
Se il Festival di Sanremo è stata l’occasione per fare una campagna elettorale a favore della sinistra, ebbene, l’operazione è miseramente fallita.
Sia nel Lazio sia in Lombardia la coalizione di centro-destra, con Fratelli d’Italia in testa, ha ottenuto oltre il 50% dei voti.
Certo, l’affluenza è stata scarsa: nel Lazio ha votato solo il 37,2% degli aventi diritto e in Lombardia solo il 41,7%.
Sono dati da tenere bene in mente, perché indicano una notevole disaffezione verso i nostri cosiddetti rappresentanti nei luoghi del potere.
E in effetti, come provare trasporto e passione per questa politica di basso cabotaggio, senza ideali e limitata nelle sue azioni?
Ma a parte questo, l’esito delle regionali dimostra che gli italiani non avvertono nessuna minaccia per la democrazia o per la libertà.
Benigni, Fedez, la Ferragni, la Egonu possono gridare al pericolo fascista, al problema del razzismo, del maschilismo, dell’omofobia.
Ma la gente non corre in massa alle urne a votare Pd o gli altri partiti di sinistra. Non si affanna per salvare la libertà, la tolleranza e… l’amore.
Evidentemente chi vive nel mondo reale e non nella bolla dei social o della televisione, sa bene che i veri problemi quotidiani sono altri.
“Non si può cantare il nero della rabbia coi miliardi”, cantava anni fa Marco Masini. Il quale definiva i cantanti “lupi da interviste”, mentre i ragazzi che stravedevano per loro erano solo agnelli, vittime sacrificali sull’altare dell’ipocrisia (“chi lo sa che cosa è vero in un mondo di bugiardi”…).
Ebbene, la gente normale sa perfettamente che quanto è avvenuto la settimana scorsa sul palco dell’Ariston è solo spettacolo. Di cattivo gusto, certamente. Ma è solo spettacolo. Uno spettacolo ben pagato, usato come arma di propaganda e come mezzo di indottrinamento di massa, che però non incanta più nessuno.
Noi sappiamo bene che a predicare durante il Festival di Sanremo sono solo – sempre per citare la canzone di Masini – “conformisti travestiti da ribelli”. Sì, i veri conformisti, servi del potere sono proprio loro!
E poiché ne siamo consapevoli, dobbiamo aiutare anche gli altri a rendersene conto.