La nostra libertà è in pericolo?

La nostra libertà è in pericolo?

La Commissione europea e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) hanno siglato un “partenariato per la sanità digitale”.

Vale a dire che l'agenzia della Nazioni Unite preposta alla salute adotterà il green pass.

Al di là della propaganda, delle belle e buone intenzioni, un dato è chiaro: verrà applicato su scala globale il sistema di controllo che, come dimostra il caso dell’Italia, è servito per imporre i vaccini e conculcare le libertà individuali.

Come ha scritto Alessandro Rico su La Verità di alcuni giorni fa,

Con la scusa delle ‘minacce’ per la salute, le élite sanitarie si preparano a riattivare l’apartheid, sfruttando una sfacciata inversione di concetti: il diritto di spostarsi non è più il presupposto naturale, che rende necessario giustificare ogni limitazione. All’opposto, è in virtù delle restrizioni che sarebbe garantita la possibilità di viaggiare. Ci mettono le catene e ci chiedono pure di ringraziarli. Quanti e quali vaccini diventeranno obbligatori, pena il divieto di espatrio?”.

E ancora:

È piuttosto singolare che l’accordo venga concluso a emergenza Covid sepolta, a dosi accatastate nei magazzini, a contratti con Pfizer rivisitati e, dettaglio, essenziale, nel mese in cui i passaporti digitali, sul territorio dell’Unione, dovrebbero scadere”.

Bene ha fatto l’eurodeputato di Fratelli d’Italia Vincenzo Sofo ad accusare la Ue di violare “gli impegni presi dalla stessa Commissione per non rendere il green pass uno strumento permanente”.

Eppure, anche il nostro attuale governo non è esente da colpe. Soprattutto di omissione.

Perché ad esempio la Meloni non ha MAI abrogato il decreto di Draghi che prevedeva la proroga per tre anni della validità tecnica del green pass in Italia.

E nel punto 23 del documento finale del G20 di Bali (tenutosi nel novembre 202), i potenti della Terra avevano ribadito “l’importanza di standard tecnici condivisi e metodi di verifica, nella cornice del Regolamento sanitario internazionale” dell’Oms, adesso in fase di riforma, “per facilitare viaggi internazionali senza restrizioni”.

Insomma, tutti i leader si sono detti d’accordo nel voler ricorrere a “soluzioni digitali e non digitali, inclusi i certificati di vaccinazione”. La conclusione di questa iniziativa la vediamo oggi: Oms e Ue vogliono avere le chiavi della gabbia dove rinchiuderci quando lo riterranno opportuno.

Se a tutto ciò aggiungiamo che il britannico Telegraph ha scoperto che il governo inglese si è avvalso di una task force segreta che, in collaborazione con le piattaforme social, operava per oscurare i post critici verso il lockdown e la vaccinazione die bambini, allora davvero provare inquietudine non è solo naturale, ma anche salutare.

Non dobbiamo mai smettere di vigilare. C’è in gioco la nostra libertà.


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