La solita ipocrisia ambientalista
Si apre oggi a Dubai la Cop28, che durerà fino al 12 dicembre.
È davvero singolare che la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici si tenga proprio negli Emirati Arabi Uniti.
Perché, parliamoci chiaro, il governo di Abu Dhabi non è certamente un grande esempio di rispetto dell’ambiente e dei parametri internazionali circa l’inquinamento.
La BBC ha infatti scoperto che gli Emirati usano ancora la tecnica del “gas flaring”. Ovvero brucia i gas in eccesso estratti insieme al petrolio. Il che non favorisce certo la pulizia e la salubrità dell’aria…
Ma si sa, questi incontri internazionali servono solo per colpevolizzare e punire l’Occidente, che in proporzione ad altre aree è di gran lunga molto meno inquinante.
La Cina, ad esempio, è il paese che nel 2021 ha prodotto più CO2 (33%). E da sola ha superato la somma delle quattro economie che la seguono. L’Unione Europea, invece, è stata responsabile solo dell’7,3% delle emissioni globali.
Eppure i vari talebani del riscaldamento globale non protestano mai contro Pechino. O contro i Paesi arabi. Come mai?
Non sarà forse che il vero scopo è indebolire e distruggere il mondo occidentale, la sua cultura, la sua identità e quel che resta della sua civiltà cristiana?
Tornando alla Cop28, a quanto pare, secondo documenti riservati, ma trapelati alla stampa, i funzionari degli Emirati si starebbero preparando a discutere i prossimi accordi su gas e petrolio con 15 paesi, approfittando proprio dei contatti favoriti dal vertice internazionale sul clima.
Se così fosse, si tratterebbe di una grave violazione dei principi che animano il summit.
Dov’è la coerenza in tutto ciò? Perché nessuno dice nulla? Dov’è Greta Thunberg? Cosa fanno i vandali di Ultima Generazione?