L'Italia sta scomparendo

L'Italia sta scomparendo

I dati sulla natalità in Italia sono allarmanti.

Siamo infatti al minimo storico, mentre la mortalità resta elevata: meno di 7 neonati e più di 12 decessi per 1.000 abitanti.

È quanto emerge dagli indicatori demografici dell’Istat relativi al 2022.

Ecco alcuni numeri, citati dal Sole24Ore:

Nel 2022 i nati sono scesi, per la prima volta dall’unità d’Italia, sotto la soglia delle 400mila unità, attestandosi a 393mila. Dal 2008, ultimo anno in cui si registrò un aumento delle nascite, il calo è di circa 184mila nati, di cui circa 27mila concentrate dal 2019 in avanti. Questa diminuzione è dovuta solo in parte alla spontanea o indotta rinuncia ad avere figli da parte delle coppie. In realtà, tra le cause pesano molto tanto il calo dimensionale quanto il progressivo invecchiamento della popolazione femminile nelle età convenzionalmente considerate riproduttive (dai 15 ai 49 anni)”.

Insomma, siamo un Paese di vecchi.

E la situazione è talmente preoccupante da indurre Elon Musk a scrivere su Twitter che “L’Italia sta scomparendo”.

Il patron di Tesla da tempo segue questo problema che attanaglia il nostro Paese e più volte ha fatto il parallelo con l’Impero Romano, dicendo che uno dei fattori che ha contribuito alla sua scomparsa fu proprio il crollo della natalità.

“Il collasso della popolazione – ha detto in altre occasioni Musk – è la maggiore minaccia alla civilizzazione”.

Ed è proprio così. Un Paese che non fa più figli è destinato al collasso. Perché, al di là del dato demografico, a far paura sono le ripercussioni che la denatalità e l’invecchiamento hanno sulla psiche e sulla mentalità.

Un Paese vecchio è un Paese che non ha prospettive per il futuro, un Paese restio al cambiamento, che tutt’al più sopravvive, vivacchia. In Italia c’è ancora una gerontocrazia imperante, i pochi giovani hanno difficoltà ad emergere, oppure scappano all’estero. Una nazione senza figli è una nazione che ha perduto la speranza, la voglia di fare, di costruire, di inventare.

Questo non significa disprezzare gli anziani. Significa soltanto che senza nuova linfa, l’albero secca e muore.

Se non si mette mano al problema, la cui soluzione comunque è difficile e di lunghissima durata, il destino è segnato.

Ma oltre alle misure economiche è anche una controrivoluzione culturale che va fatta: spesso si preferisce il cane al figlio, spesso la vacanza è più allettante dei bambini, spesso l’egoismo vince sul desiderio di genitorialità.

Ma con questa visione della vita non si fa molta strada.

Bisogna invertire la rotta. Ed è urgente farlo subito!

Attribuzione immagine: di Steve Jurvetson - https://www.flickr.com/photos/..., CC BY 2.0, Wikimedia
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