
Nicaragua: la crociata di Ortega contro i cristiani. Fede sotto attacco!
In Nicaragua, la repressione ha ormai un nome chiaro: la dittatura di Daniel Ortega.
La Chiesa cattolica, ultimo baluardo di libertà, è sotto un attacco senza precedenti.
Il regime vuole piegare la fede, trasformando i sacerdoti in sospettati, costringendoli a presentarsi settimanalmente alla polizia per ottenere il permesso di celebrare la Messa.
Un’umiliazione gravissima, un colpo alla libertà religiosa e alla dignità di un intero popolo.
Non è solo un atto di controllo, ma un messaggio: lo Stato vuole essere l’unico arbitro della verità, l’unico padrone delle coscienze.
Una persecuzione sistematica
La persecuzione, purtroppo, non si ferma qui!
Le processioni sono vietate, i sermoni sorvegliati, e ogni parola detta in chiesa può essere usata come prova di “tradimento della patria”.
I luoghi di culto sono trasformati in trappole, dove la fede è monitorata e i credenti sono potenziali nemici.
Non solo i cattolici, ma anche le comunità evangeliche subiscono la stessa sorte: nel solo 2024, sono state registrate 222 violazioni della libertà religiosa. La dittatura non tollera dissenso, né spirituale né politico.
Dobbiamo reagire! Aiutaci a portare questa denuncia al mondo intero.
Con il tuo sostegno, possiamo lanciare una vasta campagna di sensibilizzazione online su Facebook: più persone conosceranno questa tragedia, più forte sarà la pressione internazionale per fermare questa persecuzione.
Il silenzio è complicità
Ma Ortega non si accontenta.
Giornalisti, attivisti e oppositori politici vengono ridotti al silenzio: siti d’informazione indipendenti chiusi, voci critiche spente, mentre il numero di prigionieri politici continua a crescere.
Solo tra gennaio e febbraio 2024, i detenuti per motivi politici sono passati da 47 a 52, con 13 scomparsi nel nulla.
Il regime ha creato un clima di terrore, spingendo oltre 800.000 nicaraguensi – il 12% della popolazione – a fuggire dal Paese.
Nel frattempo, un esercito parallelo di 76.800 “poliziotti volontari” mascherati, più del doppio della polizia regolare, minaccia di trasformare la repressione in vera e propria persecuzione sistematica.
La chiesa nel mirino: un attacco diretto a Cristo
Neanche il tempo di Quaresima ferma la furia del regime.
Dopo aver incarcerato vescovi e seminaristi, espulso ordini religiosi e interrotto i rapporti con la Santa Sede, Ortega ha imposto il controllo totale sulle celebrazioni religiose.
La fede, che dovrebbe essere un diritto inviolabile, diventa un crimine da monitorare e punire.
Il messaggio è chiaro: Cristo stesso è il vero nemico del regime!
Dopo gli arresti e le persecuzioni fisiche, ora Ortega prova ad attaccare la Chiesa nella sua essenza, tentando di soffocare la sua voce, di spezzarne lo spirito.
La storia lo ha già dimostrato: la chiesa non si piega!
Ma la storia insegna: ogni tentativo di schiacciare la Chiesa è fallito.
Dai primi martiri fino alle dittature del XX secolo, il cristianesimo è stato dichiarato morto infinite volte, ma è sempre risorto. Perché la fede non si spezza con decreti, minacce e repressione.
Ortega può provare a soffocare la voce dei cristiani, ma non potrà mai fermare la Verità!
La persecuzione non è la fine: è solo il segno che la fede è viva, e che proprio lì, dove il buio avanza, la luce di Cristo brilla più forte.
I nostri fratelli e sorelle in Cristo stanno subendo un'ingiustizia feroce, un attacco diretto alla loro fede. Ma noi non possiamo permetterlo. Se chi crede tace, vince chi perseguita!
Per questo, aiutaci a far conoscere questa tragedia, a informare il mondo, a scuotere le coscienze. Sostieni la grande campagna di sensibilizzazione online per dare voce ai cristiani perseguitati in Nicaragua e nel resto del mondo.
La verità deve essere gridata al mondo! Contiamo su di te!