Punire gli eco-vandali: subito!

Punire gli eco-vandali: subito!

Vernice su una facciata di Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica.

Zuppa di verdure contro la teca in vetro che proteggeva il quadro di Van Gogh, Il seminatore, a Roma.

Liquido nero gettato nella Fontana della Barcaccia, sempre a Roma.

Vernice su Palazzo Vecchio, a Firenze.

Sono solo alcuni dei tanti, troppi, atti di vandalismo contro monumenti ed opere d’arte compiuti dagli eco-vandali di Ultima Generazione, movimento ambientalista radicale noto per i suoi gesti estremi, che servirebbero a sensibilizzare l’opinione pubblica su temi quali il cambiamento climatico e l’inquinamento.

Dalle parti del Governo, però, sembrano intenzionati a dire basta. Basta a tutti coloro che distruggono o danneggiano beni pubblici.

Nei giorni scorsi, infatti, il Consiglio dei ministri ha approvato un disegno di legge che mira a inasprire le sanzioni (penali e civili) per chi si rende colpevole “di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici”.

"Tali azioni – si sottolinea nel testo – hanno una loro gravità e non possono essere etichettate come 'bravate': sono gravi in ambito sociale perché coloro che le hanno commesse o non le hanno considerate affatto un'anomalia comportamentale o le hanno commesse sapendo che sono un'anomalia ma non se ne sono assolutamente curati".

E nella relazione illustrativa che accompagna il disegno di legge, viene evidenziato che "il diritto di scegliere di compiere azioni di disobbedienza civile" non deve essere "assolutamente confuso con il non-diritto a compiere azioni vandaliche per porre all'attenzione delle persone su questo o quel problema o esigenza".

Speriamo che la proposta diventi norma dello Stato e che poi venga applicata.

Non possiamo più tollerare questi insulti e queste vere e proprie aggressioni alla nostra cultura, alla nostra storia e alla nostra identità.

Prendersela con dei monumenti o delle opere d’arte, soprattutto da parte degli ecologisti radicali, rivela la volontà non solo di lottare contro l’inquinamento, ma anche contro la nostra civiltà.

Non è un mistero che per le frange più estreme del movimento verde, l’auspicio è tornare all’età della pietra, in cui l’uomo avrebbe avuto un “impatto ambientale” minimo. Di qui il sostegno alle politiche della cosiddetta decrescita felice e a quelle neomalthusiane per la riduzione della popolazione mondiale.

Senza poi dimenticare che – come ha ben notato il ministro dell’Istruzione Gennaro Sangiuliano – “gli attacchi ai monumenti e ai siti artistici producono danni economici alla collettività: per ripulire occorrono l'intervento di personale altamente specializzato e l'utilizzo di macchinari molto costosi. Chi compie questi atti deve assumersi la responsabilità anche patrimoniale".

Insomma, chi deturpa o imbratta edifici pubblici o di culto e edifici sottoposti a tutela come beni culturali, deve essere punito e severamente.

E qualcosa pare si stia già muovendo.

La procura di Padova ha indagato 12 attivisti del clima, sospettati di essere colpevoli del reato di associazione per delinquere finalizzata al deturpamento dei beni culturali, interruzione di pubblico servizio e ostacolo alla libera circolazione. Rischiano fino a sette anni di carcere.

Alcuni capi di imputazione.

Il 4 settembre scorso alle Gallerie dell’Accademia, in tre entrarono nella sala in cui è custodita La Tempesta del Giorgione, e posizionando le loro mani sopra al quadro (protetto dalla teca), gridarono i loro slogan contro l’inerzia della politica sulle misure contro il cambiamento climatico.

C’è poi stato il blocco del traffico del Ponte della Libertà, il ponte per le auto e i treni che collega Venezia alla terraferma.

A Padova invece il nucleo di Ultima Generazione ha cominciato a farsi sentire a partire dalla scorsa primavera imbrattando il centro culturale San Gaetano. Gli attivisti si sono poi incatenati dentro alla cappella degli Scrovegni dove sono custoditi gli affreschi di Giotto, che però non furono toccati.

Ovviamente c’è chi difende questi teppisti.

Come ad esempio la deputata Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera: “Suonano come abnormi le accuse di associazione a delinquere contro esponenti di Ultima Generazione a Padova. Siamo solidali con gli indagati”.

E proprio gli attivisti non accennano ad arrendersi. Scrivono su Instagram: “Gli indagati sono cittadini non violenti trattati come se fossero dei mafiosi, questa è la legge del far west, non la legge di uno stato democratico, ma noi non ci faremo intimidire”.

E si danno appuntamento nazionale a Roma il 22 aprile in piazzale Ostiense per una grande manifestazione.

Bisogna dire basta a queste follie!

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