Quando l'energia eolica non è abbastanza verde
Quando il governo norvegese ha favorito la costruzione di due parchi eolici nella Norvegia centrale, i funzionari si sono congratulati con se stessi per essere riusciti a produrre energia restando ecologici. Le turbine eoliche avrebbero dovuto sostituire gli impianti di generazione elettrica ad alto consumo di carbonio e stimolato la crescita economica della regione. Il progetto era un affare verde vantaggioso per tutti.
Tuttavia, i funzionari hanno presto scoperto che non tutte le sfumature di verde sono uguali. Persino le turbine eoliche non sono abbastanza verdi per alcuni eco-radicali. Gli attivisti, tra cui Greta Thunberg, hanno recentemente bloccato i ministeri norvegesi a Oslo, chiedendo la rimozione delle antiestetiche pale eoliche.
Abbandonare l’eolico
Una simile richiesta potrebbe sembrare sorprendente, dal momento che intorno all’eolico esiste un mito che gli conferisce un carattere quasi sacro. È il simbolo archetipico di ciò che significa essere verdi. Sembra che non ci siano mai abbastanza pale eoliche per soddisfare gli attivisti verdi. Nonostante gli alti costi ecologici della loro produzione, le brutte turbine spuntano ovunque.
Tuttavia, l'incidente di Oslo dimostra che i nuovi eco-radicali rinunceranno a questo venerato simbolo per portare avanti la loro lotta a favore del pianeta Terra. I mulini a vento possono essere sacrificati. Devono essere abbattuti.
Questo particolare cambiamento è dovuto al fatto che le turbine norvegesi disturbano i pascoli delle renne. Gli ecologisti radicali sostengono che tutte le cose in natura sono uguali e che l'umanità non ha un dominio speciale. Bisogna prendersi cura degli animali, delle piante, delle rocce, dell'acqua e dell'aria. L'oppressore umano deve soccombere qualora si tratti di scegliere tra il benessere degli animali e la miseria degli uomini.
Tuttavia, tra le richieste di Greta ce n’è anche una che effettivamente riguarda gli esseri umani. Infatti, gli stessi radicali che mostrano più compassione per le balene che per gli esseri umani, difendono i popoli primitivi. Per questo motivo, sostengono che le turbine violano i diritti umani del popolo indigeno Sami (alias lapponi), distruggendo tradizioni secolari.
Nel 2021, il caso è stato sottoposto alla Corte Suprema norvegese, che si è pronunciata a favore dei diritti dei Sami. Tuttavia, la Corte non ha indicato cosa si dovrebbe fare con i parchi eolici. Nel frattempo, le 151 turbine che possono alimentare 100.000 famiglie norvegesi continuano a produrre la loro energia verde ormai contaminata.
Creare un nuovo mito
Per questo motivo, Greta e compagnia sono apparsi sui gradini del ministero. Per promuovere la causa ecologica, hanno abbandonato il mito dell’eolico e ne hanno adottato un altro: quello del popolo Sami.
I Sami sono i discendenti di popolazioni nomadi che vivono nel nord della Scandinavia da circa duemila anni. Per secoli si sono mescolati con i popoli scandinavi. I Sami si dedicavano all'allevamento delle renne. Vivevano in capanne di erba e gruppi di cinque o sei famiglie seguivano le mandrie al pascolo. Integravano la loro dieta con la caccia e la pesca.
Gli eco-attivisti hanno adottato questa rappresentazione ecologica del popolo Sami. Li vedono vivere in armonia con la natura. Per questo motivo, manifestano davanti ai ministeri norvegesi quando le rumorose pale eoliche interrompono il loro sonno e spaventano le loro renne.
Greta Thunberg ha denunciato il governo, affermando che la transizione verso l'energia verde non deve avvenire a spese dei diritti degli indigeni Sami.
Il mito Sami
L'unico problema del mito Sami è che questa rappresentazione idealizzata non esiste più.
L'allevamento delle renne è una minima parte della vita moderna dei Sami. Ora usano tecniche di pastorizia moderne (e rumorose motoslitte). I 30.000 Sami in Norvegia non vivono più in capanne di erba o cacciano e pescano per integrare la loro dieta. Non sono nomadi e la maggior parte di loro non conosce la lingua sami.
Quasi tutti si sono convertiti al cristianesimo secoli fa e non hanno alcuna nozione di religione antica al di là delle usanze folcloristiche. I sami sono presenti in tutto il mondo professionale, culturale e accademico scandinavo. L'antico uomo delle tribù Sami esiste solo nell'immaginario degli eco-radicali, sempre pronti a usarlo come portabandiera.
Introduzione di una nuova eco-rivoluzione
Il recente incidente al Parlamento norvegese mostra il vero volto del movimento ecologista di oggi. L'establishment politico rispettava tutte le regole e pensava di aiutare l'ambiente. I nuovi eco-radicali hanno stracciato le regole e chiesto sempre più concessioni a chi non era abbastanza verde.
Sta nascendo una nuova generazione di eco-radicali, più radicale. Sfortunatamente, molti consumatori pensano ancora di vivere nel mondo della vecchia scuola, che si sforzava di impedire all'umanità di inquinare la Terra. La vecchia scuola insegnava che era sufficiente riciclare, ottenere crediti di carbonio e rendere la Terra un posto migliore e più pulito in cui vivere.
Questo è il vecchio modo di pensare, che non è abbastanza radicale per gli eco-attivisti di oggi. La pala eolica rappresenta l'eco-rivoluzione di ieri. La nuova vorrebbe andare molto più lontano, anche a costo di sfruttare le popolazioni indigene.
Il mito Sami dimostra che l'obiettivo del movimento non è l'energia pulita. Il loro obiettivo è il concetto di civiltà, che domina la natura. Gli elementi più radicali sostengono l'estinzione dell'uomo, come si legge nel libro di Adam Kirsch, The Revolt Against Humanity: Imagining a Future Without Us.
La protesta di Greta dimostra che si può usare qualsiasi mezzo per ottenere un fine rivoluzionario. Ciò significa abbandonare i miti del passato e immaginarne altri per promuovere la causa. In effetti, nulla è sicuro quando anche le pale eoliche non sono abbastanza verdi.
Fonte: tfp.org