
Ue: basta ideologie, interferenze e condizionamenti! Combattiamo per un’Europa libera!
Credevamo che certe cose accadessero solo in romanzi come «1984» di George Orwell.
«Il Grande Fratello vi guarda» è scritto in quelle pagine.
Ma certe volte pare che la realtà superi la fantasia. Come in uno dei nostri peggiori incubi.
È stato Thierry Breton, ex-commissario per il mercato interno dell’Unione europea, a rivelare nel corso di un’intervista televisiva come Bruxelles sia intervenuta per cambiare il voto in Romania.
Qui, al primo turno delle elezioni presidenziali, lo scorso dicembre, risultava in testa Călin Georgescu, il candidato di Destra, euroscettico e contrario ad ulteriori finanziamenti alla Nato.
Un personaggio scomodo per molti. Così l’Ue avrebbe pensato bene di toglierselo di torno, esercitando fortissime pressioni sulla Corte Costituzionale rumena.
Che, alla fine, ha annullato la consultazione. Una decisione, che ha scatenato una protesta generale con manifestazioni di piazza, per chiedere che il provvedimento venisse revocato.
Niente da fare. I rumeni torneranno alle urne il prossimo 4 maggio. Ma con che spirito, se poi tanto si sa già in partenza che, a vincere, potranno essere sempre e solo nomi graditi all’Ue?
Breton è uno che la sa lunga: è stato vicepresidente della Commissione europea e responsabile proprio del Digital Services Act, vale a dire del meccanismo di censura online europea.
E lui non solo ha ammesso, serafico, le interferenze fatte «in Romania», ma ha anche precisato come altre si possano fare «in Germania, se necessario».
Ad esempio, nel caso il prossimo 23 febbraio vincesse l’AfD, il partito di Destra giunto al secondo posto nei sondaggi.
Tutto questo, secondo Breton, sarebbe non solo accettabile, ma addirittura costituirebbe una sorta di obbligo morale «per proteggere le democrazie in Europa».
Quali democrazie? In realtà, rappresenta un pericolosissimo precedente. Il messaggio è chiaro: o si vota come dice Bruxelles o viene cancellato l’esito delle consultazioni.
Il che, se confermato, è una gravissima forma di censura ideologica, che ci si aspetta da una dittatura, da un Leviatano, lo Stato totalitarista vagheggiato dal filosofo Thomas Hobbes.
Non possiamo accettare che tutto questo avvenga sulle nostre teste, senza fiatare!
Non possiamo venir privati delle conquiste per le quali è stato versato il sangue dei nostri padri, dei nostri nonni!
Per questo ti invitiamo a sostenere la vasta campagna di sensibilizzazione che intendiamo lanciare, affinché sempre più gente sappia quel che è accaduto. E si ribelli.
Facebook è il modo più veloce, sicuro ed efficace per diffondere la notizia. Ma ha un costo, che da soli non potremmo sostenere.
Uniti, però, possiamo farcela! È molto importante, anche perché quanto accaduto con le elezioni in Romania non è purtroppo un fatto isolato. Tutt’altro.
L’Unione europea sta letteralmente comprando il sostegno del mondo accademico attraverso il programma «Jean Monnet». Di cosa si tratta?
Generose sovvenzioni vengono promesse solo ai professori ed ai ricercatori, che siano disposti a promuovere la «cittadinanza europea attiva» ed a far propri i mantra ideologici di Bruxelles.
Quali, ad esempio? La «non-discriminazione, la trasparenza e l’inclusione» (leggi: Lgbt), nonché «le pratiche rispettose dell’ambiente» (leggi: il dogma green).
Per chi non si faccia tanti scrupoli, in palio c’è una cattedra per tre anni ed un’indennità fino a 50.000 €, mica poco in un momento in cui è difficile ottenere fondi per la ricerca!
In cambio si chiede di promuovere studi “pilotati”, nel senso che l’esito è scontato: dell’Unione europea si può solo parlar bene. O niente soldi.
Ti facciamo una domanda? Quanto credi che possano essere oggettive e scientifiche tali ricerche e quanto credi che possano essere indipendenti i loro autori?
La risposta è molto semplice: zero! Provate a cercare un solo docente di diritto europeo o di studi europei, che sia scettico nei confronti dell’Ue… Non ne troverete uno, ovvio!
Ed è altrettanto ovvio che professori e ricercatori con idee di Destra ed euroscettici possono astenersi subito dal presentare la propria candidatura, poiché la ricerca va a senso unico.
Tutto questo ha l’amaro sapore di una colossale presa in giro… Siamo di fronte ad una menzogna, che uccide la nostra libertà!
Per questo ti invitiamo ad unirti a noi nel promuovere una vasta campagna di sensibilizzazione, che aiuti altri, molti altri ad aprire gli occhi ed a combattere con noi la Buona Battaglia.
Molti, leggendo od ascoltando i grandi media, non hanno queste informazioni: è necessario ed urgente fornirgliele, perché non si lascino ingannare dal pensiero unico!
Ma, per riuscirvi, abbiamo bisogno del tuo aiuto. Ci contiamo!