Un virus pericolosissimo
C’è un’epidemia spaventosa in giro
Provocata da un virus che colpisce soprattutto chi parla in tv, scrive sui giornali e fa politica.
È il virus dell’irrazionalità. Unito a quello dell’idiozia.
Lo stiamo vedendo in questi giorni, nei commenti sul barbaro omicidio di Giulia Cecchettin.
Ed è un virus che colpisce tutti.
Colpisce ovviamente la sinistra, che in pratica dà la colpa della morte di Giulia non all’assassino, ma al governo. Perché il governo di Giorgia Meloni sarebbe espressione di una cultura patriarcale.
Colpisce però anche la destra.
Prendi ad esempio Antonio Tajani, ministro degli Esteri, il quale ha detto: “Come uomo, chiedo scusa a tutte le donne per quello che fanno gli uomini”.
E non parliamo poi di tutti gli attori e personaggi dello spettacolo, al soldo del politicamente corretto, che oggi si flagellano e denunciano il maschilismo italiano.
Tutti poi chiedono una legge per introdurre l’educazione all’affettività a scuola, pensando di risolvere tutti i problemi. Come se non ci fosse già sufficiente libertà sessuale nella nostra società…
Non andiamo avanti perché basta aprire qualunque sito per leggere un mare di castronerie di questo tenore. Sarebbe tutto ridicolo se non fosse drammatico. Il sonno della ragione continua a generare mostri!
Mi fermo quindi. E domandiamo: “Ma non sembra anche a voi che qui abbiano tutti perso la capacità logica?”
Cosa ha a che vedere il “patriarcato” con un omicidio? Esiste davvero un’emergenza femminicidio in Italia? Dai dati sembra proprio di no. E davvero si pensa che una legge impedirà il ripetersi di altre violenze simili? Davvero è anche solo pensabile che il governo sia responsabile dell’omicidio della povera Giulia? Davvero è accettabile che un fatto così tragico e doloroso divenga uno strumento di propaganda politica?
E poi: ma davvero l’uomo in quanto uomo è automaticamente colpevole, omicida, misogino, autoritario, e via discorrendo?
Diteci che tutto questo è un incubo, un brutto incubo. Perché, se tutti la pensano in questo modo, allora siamo finiti.
Grazie a Dio, la gente normale, quella che non parla in tv e non scrive sui giornali e non siede nelle aule del Parlamento ha una visione diversa, ancorata alla realtà. Rischia però il lavaggio del cervello e l’indottrinamento.
Ed è per questo che noi dobbiamo lavorare. Per respingere il virus dell’idiozia e dell’irrazionalità. Per impedire che uccidano definitivamente la ragione e impongano l’assurdo come dogma.