
Violenza a Milano: baby gang di nordafricani aggredisce a martellate un giovane
Federico ha solo 22 anni. Uno studente come tanti, una serata tranquilla con un’amica, un’uscita normale diventata un incubo.
Picchiato a sangue, preso a martellate in testa per quaranta euro da una baby gang di nordafricani, in pieno centro, in una delle città simbolo del nostro Paese.
È questa l’Italia che stiamo lasciando ai nostri figli? Un’Italia in cui le bande di criminali extracomunitari agiscono indisturbate, in cui la vita di un ragazzo vale meno di un cellulare rubato, in cui l’unica legge che conta è quella della violenza?
Quello che è successo a Federico poteva accadere a chiunque, a tuo figlio, a tua sorella, al tuo migliore amico. E succede ogni giorno!
La cronaca è piena di episodi simili: aggressioni brutali, furti, minacce.
E troppo spesso i protagonisti sono giovani immigrati o figli di immigrati che non si vogliono integrare, che disprezzano le nostre regole e ridono in faccia alla legge.
Dove sono i “tolleranti” quando questi ragazzi vengono massacrati per strada? Perché dobbiamo avere paura di camminare nella nostra città?
È inaccettabile che le nostre forze dell’ordine siano lasciate senza strumenti, che il buonismo cieco metta a rischio l'incolumità dei cittadini per proteggere chi delinque.
È ora di dire basta. Basta giustificazioni. Basta silenzi.
Chi viene in Italia e sceglie la strada della violenza deve essere allontanato. Subito! Senza se e senza ma.
Serve una risposta forte, concreta, senza compromessi. Serve il coraggio di dire che l'immigrazione incontrollata, senza regole e senza rispetto, sta distruggendo la sicurezza e la libertà di noi italiani.
Federico ha avuto paura di morire. Non possiamo aspettare la prossima vittima per svegliarci.