Firma per fermare la dittatura ambientalista

Firma per fermare la dittatura ambientalista

Con il pretesto dell’emergenza climatica, vogliono cambiare radicalmente le nostre vite. E penalizzare il normale sviluppo dell’economia.

Infatti, negli ultimi tempi, i radicali della “dittatura ecologista” ci dicono che, per non inquinare, bisognerebbe:

- fare meno figli;

- ridurre o eliminare il consumo di carne;

- viaggiare meno e non utilizzare la macchina;

e altre cose di questo genere.

Sono “ricette” folli, che penalizzano lo sviluppo produttivo e la crescita delle imprese e della società.

Negli ultimi mesi siamo stati letteralmente bombardati da messaggi catastrofisti sui temi ambientali. A questo si aggiunge la lunga serie di obblighi imposti a tutti noi dalla Ue in nome della lotta al cambiamento climatico.

Ebbene, seguire questa linea può portarci a scenari inimmaginabili di povertà ed emergenza sociale ed economica. Oltre che a cambiare drasticamente e radicalmente il nostro stile di vita, la nostra stessa civiltà cristiana occidentale.

È questo che vogliono i nostri governanti? Possibile che nessuno capisca che questo integralismo verde impoverirà noi e arricchirà invece Paesi come la Cina?

Per questo firma subito la petizione al nostro ministro dell'Ambiente Pichetto Fratin per chiedere di sganciare l’Italia dalle folli politiche ecologiste della Unione Europea! E di tutelare prima di tutto l’interesse nazionale.

Ormai da Bruxelles arrivano obblighi assurdi e dannosi, da eseguire nel giro di pochissimi anni. Ecco qualche esempio:

*** L’obbligo di ristrutturare le case per ridurre l’inquinamento, sotto pena di non poter venderle o affittarle.

*** L’obbligo di sostituire gli elettrodomestici più vecchi, anche se totalmente funzionanti.

*** Una direttiva che impone un aumento dei prezzi i produttori petroliferi, con conseguenti aumenti di benzina e gasolio.

*** La decrescita della produzione agricola, da attuare tramite l’agricoltura biologica, che presenta rese del 20-70% inferiori a quelle dell’agricoltura convenzionale.

Tutto questo si tradurrà in:

1) riduzione dell’occupazione;

2) aumento dei prezzi dei prodotti alimentari;

3) perdita di potere d’acquisto dei consumatori.

Ebbene, chi paga tutto questo?

Perché sappiamo bene che, alla fine, a rimetterci sono i comuni cittadini e le imprese. Lei ed io. Non certo i grandi! Ma la domanda è: questo radicalismo è ragionevole?

Perché il cambiamento climatico in realtà c’è sempre stato. Non si tratta di negarlo.

Ma è tutto da dimostrare che l’uomo sia il principale o unico responsabile di questo cambiamento.

Questo ovviamente non significa che non ci sono problemi e che non si deve intervenire per risolverli. Tuttavia, bisogna essere pragmatici, non ideologici.

E soprattutto non possiamo piegarci al radicalismo di certi movimenti ecologisti che hanno come unico scopo quello di distruggere la civiltà occidentale.

Per questo dobbiamo chiedere al nostro governo di non farsi ingannare dalla propaganda verde.

Attribuzione immagine: By Markus Schweizer - Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/...
Leggi tutto