2.600 luoghi di culto islamici in Francia, oltre 1.000 in Italia… Fermiamo l’islamizzazione!
Chi osa dirlo viene tacciato di complottismo, però è vero.
C’è in atto, in Europa, un imponente tentativo di sostituzione etnica.
A parlarne ufficialmente è stato l’Onu il 21 marzo del 2000 con un documento del suo Department of Economy and Social Affairs.
In esso si ipotizzava proprio la sostituzione etnica (o «migrazione sostitutiva») per l’Italia, indicata come antidoto al calo delle nascite ed all’invecchiamento della popolazione.
Non a caso il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, un anno fa ha parlato esplicitamente della questione, negando che questa sia la strada da percorrere.
«Non possiamo arrenderci all’idea della sostituzione etnica, non è questa la strada», ha dichiarato Lollobrigida nell’aprile 2023 al congresso della Cisal.
Anche i numeri parlano chiaro.
Nel Regno Unito, secondo i dati degli ultimi quattro censimenti, la maggioranza bianca è scesa dal 94,5 del 1991 all’83% del 2021 rispetto al totale della popolazione britannica.
E tale flessione si è registrata, nonostante vi siano stati in quegli stessi anni numerosi “innesti” da altri Paesi europei.
Contemporaneamente, le minoranze non-bianche sono triplicate in tre decenni, passando dal 5,5% al 17% della popolazione totale.
Non meglio la Francia. In una recente intervista rilasciata a Le Figaro, un’esperta di demografia, Michèle Tribalat, ha commentato i dati Insee sulla natalità appena usciti, relativi al 2023.
Nel Paese d’Oltralpe ben il 33,6% dei nuovi nati ha almeno un genitore straniero.
Per il 18% delle nascite è il padre ad essere originario dell’Africa, nella metà dei casi proviene dal Maghreb. Per il 16% delle nascite è, invece, la madre di origine africana.
Poco più del 4% delle nascite hanno, invece, almeno uno dei due genitori nato in Europa.
Percentuali notevoli con una chiara conseguenza: ad uscirne gravemente compromesse sono l’identità, la cultura e le tradizioni di Francia, Italia e Regno Unito.
Altro che complotti! La sostituzione etnica è già realtà ed è in corso. Ed è un’invasione, non una soluzione!
Non possiamo permettere che tutto questo accada, che le nostre radici vengano strappate!
Oggi abbiamo due strumenti per fermarla.
Il primo consiste nel firmare, se non lo hai già fatto, la petizione contro l’islamizzazione del nostro Paese, lanciata da Pro Italia Cristiana.
Il secondo consiste nell’informare l’opinione pubblica di quanto sta accadendo.
Pochi sanno ed è nostro preciso dovere invece aggiornarli. Anche questa rappresenta un’importante forma di apostolato.
Intendiamo ampliare la nostra vasta campagna di sensibilizzazione tramite Facebook, uno strumento veloce, sicuro ed efficace. Ma ha un costo.
Da soli non riusciremmo a farcene carico. Ma se ci dai una mano, insieme, possiamo farcela!
È urgente, perché la tendenza all’islamizzazione dell’Europa viene drammaticamente confermata dai fatti.
In Francia si contavano solo otto moschee fino al 1975. Nel 2024 i luoghi di culto musulmani, compresi i territori d’oltremare, sono diventati ben 2.600.
Situazione analoga in Italia, dove le moschee propriamente dette sono ad oggi 12, solo 6 delle quali complete di minareto, ma i luoghi di culto islamico sono oltre 1.000!
Non è più possibile tergiversare! Dobbiamo difendere la nostra storia, la nostra identità, la nostra cultura, le nostre tradizioni e respingere l’islamizzazione del nostro Paese!
Dacci una mano! Sottoscrivi la petizione, lanciata da Pro Italia Cristiana.
E sostieni per l’importo che ti è possibile la campagna di sensibilizzazione, che intendiamo incrementare.
Uniti, ce la faremo!