
Altro che laicità: ora si portano anche i bambini nelle moschee!
Alla faccia della laicità! Oggi, in Italia, le uscite didattiche non si fanno più nei musei o nei luoghi simbolo della nostra cultura, ma... nelle moschee.
È successo in Piemonte e Liguria, dove perfino i bambini delle scuole primarie sono stati accompagnati in visita ai luoghi di culto islamici con la scusa di “comprendere meglio la dimensione culturale e spirituale dell’islam”.
Siamo seri! Con quale logica si continua a vietare crocifissi, canti natalizi e simboli cristiani nelle aule, mentre si spalancano le porte delle scuole alla religione islamica? È questa la laicità che ci vogliono vendere? Solo quando si tratta di cancellare le nostre radici?
L’eurodeputata della Lega, Silvia Sardone, ha commentato con fermezza: “È giusto conoscere altre culture, ma non serve portare gli studenti nelle moschee, soprattutto in assenza di un’intesa tra lo Stato e la comunità islamica.”
E ha aggiunto: “Dove sono finiti i paladini della laicità, quando si tolgono crocifissi e canti natalizi, ma si organizzano corsi sul velo e gite in moschea? Questa non è apertura culturale, è incoerenza.”
La verità è sotto gli occhi di tutti: l’islamizzazione nelle scuole italiane è una realtà che avanza, giorno dopo giorno, nel silenzio generale.
Scuole che chiudono per il Ramadan, corsi per imparare a indossare il velo, visite guidate alle moschee: tutto questo mentre ai nostri figli viene tolto il diritto di vivere e celebrare le tradizioni italiane ed europee.
È ora di dire BASTA! Difendere la laicità non può significare censurare il Natale e, allo stesso tempo, promuovere l’islam. O si rispetta tutto, o si rinnega chi siamo.
Non si tratta di chiudersi al mondo. Si tratta di non rinunciare alla nostra identità!