Attacco al presepe!

Attacco al presepe!

Quello che è accaduto venerdì scorso, 15 dicembre, nella chiesa di Villastanza, frazione del comune di Parabiago, in provincia di Milano, non può essere minimizzato.

Uno straniero di origine marocchina ha bruciato il presepe all'interno della chiesa, provocando un incendio.

Alcuni presenti lo avrebbero anche visto fuggire brandendo ancora il bastone in legno incendiato, mentre urlava alcune frasi incomprensibili.

Non sappiamo ancora le ragioni del gesto blasfemo, ma non aspettiamoci granché. Diranno che è il solito squilibrato e che l’odio al cristianesimo non c’entra nulla. Diranno anche che bisogna dialogare, essere tolleranti, comprensivi e bla bla bla.

E chiunque oserà sostenere una posizione più dura, si beccherà l’etichetta di razzista. Pazienza, ce ne faremo una ragione!

Al di là di tutte le possibili elucubrazioni e interpretazioni, il fatto resta.

Peraltro, oltre al presepe e alla chiesa, è stato danneggiato gravemente anche l’organo del Seicento, di chiaro valore storico.

«Ha bruciato tutto, un disastro», ha detto un parrocchiano.

«Sembra che questa persona in modo premeditato abbia avuto proprio l’intenzione di colpire la nostra fede sferrando un attacco al nostro credo, alla nostra religione e ai nostri valori. È un atto vile – ha dichiarato il sindaco – e incivile. Mi auguro venga fatta giustizia, soprattutto perché non è stato un atto fatto solo con l’intenzione di dar fuoco al presepe: c’era anche la volontà di voler distruggere. Esprimo tristezza per il fatto che la comunità di Villastanza non potrà vivere il momento del Natale come di consueto nella sua chiesa».

Già! A pochi giorni dal Natale, un immigrato proveniente da un Paese islamico danneggia una chiesa cattolica. Offendendo la fede maggioritaria del Paese che lo ospita.

E non si tratta del primo attacco a un simbolo natalizio che in questi giorni viene perpetrato in Italia.

Come rileva Il Giornale online, «la situazione di intolleranza religiosa da parte dei migranti sta raggiungendo livelli mai visti prima e dovrebbe essere doveroso, da parte di tutte le forze politiche, fermarsi a ragionare su quanto sta accadendo. Perché il rischio è che si sia assunta una china pericolosa senza ritorno».

Cosa vogliamo fare? Continuare ad aprire le porte a tutti? Proseguire sulla via del buonismo? C’è o non c’è in Italia la volontà di far rispettare la legge?

E noi cattolici, siamo fieri e orgogliosi del presepe, oppure siamo i primi a mostrare indifferenza o addirittura odio?

Quest’anno si celebrano gli 800 anni del primo presepe, voluto da San Francesco a Greccio. Ricordiamocelo e difendiamo questo simbolo della nostra fede, della nostra tradizione e della nostra identità!

Attribuzione immagine: Di Stefano Bolognini - Opera propria, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/...
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