
Basta smartphone a scuola: finalmente una svolta coraggiosa a tutela dei nostri figli!
Accogliamo con profonda soddisfazione e senso di responsabilità la proposta annunciata dal Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara: vietare l’uso dei cellulari nelle scuole superiori a partire dall’anno scolastico 2025-2026 e vietare l’accesso ai social network per i minori di 15 anni.
Si tratta di una scelta storica, necessaria, che mette finalmente al centro la salute psicologica, la crescita sana e il benessere delle nuove generazioni.
Dati che non possiamo più ignorare
I numeri sono impressionanti e non lasciano spazio ai dubbi: oltre il 90% dei ragazzi tra i 13 e i 18 anni utilizza quotidianamente uno smartphone e il 70% accede regolarmente ai social network, spesso senza alcun controllo da parte degli adulti.
Il risultato? +35% di disagio psicologico in soli cinque anni, disturbi del sonno nel 38% dei casi, triplicato il numero delle bocciature tra chi fa un uso smodato del cellulare.
E ancora: bambini di appena sei anni già esposti a contenuti pornografici.
È un’emergenza pedagogica e sociale che non possiamo più ignorare!
Questa proposta non è un gesto isolato o punitivo: è una presa di posizione forte, culturale ed educativa, che mira a restituire alla scuola la sua funzione di guida, e non di spettatrice passiva del degrado digitale.
È un appello all’intera comunità educativa — insegnanti, famiglie, istituzioni — a riconquistare il tempo della concentrazione, del pensiero critico, della relazione autentica.
A dire basta ad un modello in cui gli smartphone dettano i ritmi della vita scolastica e sociale.
Per questo, vogliamo lanciare una vasta campagna di sensibilizzazione online in tutta Italia, tramite Facebook, per informare famiglie, docenti e cittadini sui gravi rischi che l’abuso degli smartphone comporta per i più giovani.
Ma per farlo, abbiamo assolutamente bisogno anche del tuo aiuto!
Ogni contributo ci aiuterà a raggiungere più scuole, più genitori, più ragazzi. Perché la conoscenza è il primo passo verso il cambiamento!
Un nuovo patto educativo: meno schermi, più vita
La scuola deve tornare a essere luogo di relazioni vere, pensiero critico e concentrazione. Il cellulare non può essere il terzo banco dell’aula.
Molti insegnanti applaudono all’iniziativa, definendola “una liberazione”:
“Ogni giorno lottiamo con distrazioni continue, notifiche, video, chat che spezzano la lezione. Questo divieto ci dà finalmente lo spazio per tornare a insegnare davvero.” (Prof.ssa L. R., docente di scuola superiore, Roma)
E altrettanto forte è la voce dei genitori: “Finalmente qualcuno ha il coraggio di intervenire. Ci sentivamo impotenti di fronte a un dispositivo che toglie tempo, energia, vita ai nostri figli.” (A. M., madre di due adolescenti, Milano)
L’Italia guida l’Europa: una sfida che parte da qui
La proposta include anche una dimensione europea, con il ministro Valditara che ha già portato il tema a Bruxelles, auspicando una regolamentazione condivisa a livello UE.
L’Italia potrebbe così diventare un modello per l’intero continente, promuovendo una nuova era di educazione digitale consapevole.
Chi parla di “tecnofobia” non coglie il cuore della questione: non si tratta di rifiutare il progresso, ma di guidarlo, affinché la tecnologia sia uno strumento e non un padrone.
Basta silenzi: serve una grande campagna di informazione!
Questa è una sfida generazionale. E noi scegliamo di affrontarla, con coraggio, con visione e con amore per i nostri figli.
Aiutaci a portare questa battaglia in ogni città, in ogni scuola, in ogni casa.
Dona oggi stesso per sostenere la nostra grande campagna nazionale di sensibilizzazione online tramite Facebook. Anche un piccolo contributo può fare una grande differenza!
È il momento di agire, insieme. Perché crescere liberi, consapevoli e protetti è un diritto. E garantire questo diritto è un dovere di tutti noi.
Proteggere un bambino oggi è costruire un mondo migliore domani. Scegli di esserci!