Cerea: studenti musulmani si tappano le orecchie davanti al sacerdote. Basta tolleranza a senso unico!

Cerea: studenti musulmani si tappano le orecchie davanti al sacerdote. Basta tolleranza a senso unico!

Ancora una volta, assistiamo sgomenti a un episodio che ferisce profondamente la nostra identità e la nostra fede. 

A Cerea, in provincia di Verona, quattro studenti musulmani di 13 anni si sono tappati le orecchie durante la benedizione del nuovo plesso scolastico, mentre il sacerdote pronunciava la preghiera.

Non un gesto distratto o innocente, ma una scelta deliberata, giustificata dagli stessi ragazzi con motivazioni religiose: «La nostra fede ci vieta di ascoltare preghiere di altre religioni».

Eppure quella benedizione rappresentava un momento di comunità e di condivisione. Un gesto che, per generazioni, ha unito studenti, insegnanti e famiglie nel segno del rispetto reciproco e della fede.

E invece, in cambio, abbiamo ricevuto silenzio, giustificazioni, e l’ennesimo tentativo di minimizzare. 

Qualcuno ha parlato di “bravata adolescenziale”, ma non c’è nulla di leggero quando la fede cattolica viene trattata con disprezzo proprio in una scuola italiana.

Il sindaco di Cerea, Marco Franzoni, ha detto parole semplici ma vere: «Un gesto grave, irrispettoso e inaccettabile, che offende la nostra comunità e la nostra identità. La tolleranza non può essere a senso unico».

Eppure, oggi, difendere la nostra religione sembra quasi una colpa. È il momento di dire BASTA!

Per questo, se non l’hai ancora fatto, ti invitiamo a firmare anche tu la petizione “Basta islamizzazione a scuola!” promossa da Pro Italia Cristiana, e condividerla con tutti i tuoi contatti.

Una campagna nata per chiedere al Ministero dell’Istruzione e alle istituzioni scolastiche italiane di riaffermare il rispetto per la nostra fede cattolica, per le nostre tradizioni e per i simboli che fondano la nostra identità nazionale.

Non è un gesto contro qualcuno, ma a difesa di ciò che siamo!

Ma non basta solo firmare! Perché questa battaglia per la verità e per la libertà religiosa va sostenuta concretamente.

Vogliamo potenziare sempre più la nostra vasta campagna di sensibilizzazione online, tramite Facebook. Ma per riuscirci, abbiamo bisogno del tuo aiuto!

Con il tuo contributo possiamo raggiungere milioni di italiani, aprire gli occhi di chi ancora non vede la deriva culturale in atto, e impedire che l’islamizzazione silenziosa delle scuole italiane diventi la norma.

Non possiamo più archiviare questi fatti come “malintesi culturali”. Non è integrazione: è resa!

Il direttore Tommaso Cerno lo ha detto chiaramente: «È l’integrazione al rovescio: noi diventiamo islamisti. Non è l’Islam in sé, ma l’islamismo politico, che porta la Sharia dentro Cerea».

Parole forti, ma necessarie. Perché questa non è una questione di bambini o di scuole, è un sintomo di una resa più ampia, morale e culturale.

Mentre chi difende la fede cattolica viene accusato di intolleranza, chi la disprezza viene giustificato. Dov’è il rispetto quando ci si tappa le orecchie di fronte a una benedizione?

L’Italia è una nazione nata e cresciuta sulle radici del cristianesimo. Ogni croce nelle nostre scuole, ogni benedizione, ogni Natale celebrato è parte di ciò che siamo — non folklore, ma memoria viva della nostra civiltà.

E rinunciare a difenderla significa accettare di essere cancellati, pezzo dopo pezzo, giorno dopo giorno. Per questo, non possiamo più tacere!

Difendere la nostra fede, le nostre tradizioni, la nostra cultura non è un atto di arroganza, ma di dignità.

Perché se oggi ci tappiamo gli occhi davanti a questa deriva, domani ci tapperanno la bocca. E allora sarà troppo tardi!

 

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