Che sia ideologica o violenza di strada, diciamo basta all’eversione di Sinistra!
E' un dato di fatto, che ci addolora profondamente.
Silenziosissima quando è al governo, la Sinistra si scatena solo quando costretta all’opposizione.
Se non riesce ad imporsi con i voti, cerca di farlo con la violenza. O ideologica o nelle piazze.
Abbiamo tra le mani un interessantissimo articolo pubblicato dall’agenzia olandese Cultuur onder Vuur.
Mostra come, di fatto, l’Unione europea si sia strutturata in modo tale da rendere impossibile anche solo l’eventualità di una politica conservatrice.
L’impianto complessivo si presta. Chi comanda realmente ovvero la Commissione europea non è né eletta, né eleggibile, poiché semplicemente si sottrae al voto popolare. Fa quello che vuole.
E, guarda caso, ad esser tradotti in leggi, direttive e regolamenti sono solo i mantra della Sinistra continentale, dalla neutralità climatica all’”inclusività”, dalla sostenibilità ai “diritti civili”.
Nell’Ue post-capitalistica non importa che tutto questo possa costare una decrescita degli Stati membri ed una regressione etica con aborto, eutanasia ed Lgbt.
Non importa che, ad esser sacrificate per ragioni prettamente ideologiche, siano industrie strategiche come quella automobilistica e quella chimica al grido “O green o morte”!
Nessuno fa un bilancio dei pro e dei contro, nessuno fa i conti col pallottoliere prima di prendere decisioni, perché semplicemente non deve render conto a nessuno.
E chiunque osi sollevare perplessità o critiche viene tacciato di “populismo”. Il gioco è fatto!
È ora di smetterla con questa farsa, che tuttavia pochi colgono, perché anestetizzati dal mainstream del “politicamente corretto”, propinato loro dai grandi mezzi di comunicazione.
È una battaglia importante di civiltà aiutare ad aprire gli occhi, a non lasciarsi incantare e depistare dall’ideologia altrui.
Per questo, vogliamo lanciare una grande campagna d’informazione tramite Facebook, un mezzo sicuro, veloce ed efficace. Ma ha un costo, che da soli non possiamo sostenere.
Se però ci aiuti, insieme possiamo farcela. Sappiamo che condividiamo gli stessi Ideali e gli stessi Valori. Per questo ti parliamo col cuore in mano.
È assolutamente urgente, perché a guidare l’Unione europea non sono realismo e buon senso. Il cittadino non è il metro di giudizio ed i problemi dei singoli Stati nazionali non interessano.
Come scrive l’agenzia Cultuur onder Vuur, chi domina è «l’ideale superiore di un’unione forte» capace non di dialogare, ma di «rieducare i cittadini». Come nei peggiori regimi.
L’Unione europea si alimenta tristemente di una visione olistica e globalistica, in tutto sovrapponibile all’agenda della Sinistra internazionale.
La sua attività è fortemente condizionata non dai popoli, non dalla gente reale, ma da lobbisti e gruppi di interesse.
Al contempo è in grado di comandare a bacchetta organizzazioni internazionali, istituzioni scientifiche, Ong e media, concedendo loro fondi a profusione, purché cantino col coro.
In cambio ne riceve studi dettagliati di pieno sostegno alle sue politiche, procedure giuridiche favorevoli, campagne d’informazione cerimoniose e servili.
Così facendo – scrive Cultuur onder Vuur -, l’Unione europea «può affermare di ascoltare i cittadini europei, che dovrebbero parlare attraverso tali organizzazioni». Pur essendo falso.
Questo è solo quanto vuol far credere. Così come illusorio è il cosiddetto «Eurobarometro», sondaggi commissionati dall’Ue, per “conoscere” le opinioni dei cittadini europei.
Solo che le percentuali sono fortemente condizionate da un’accorta selezione degli intervistati, nonché dall’influenza esercitata su di loro dalle parole d’ordine del regime.
Il che rende l’«Eurobarometro» non uno strumento di rilevazione, bensì di propaganda, assolutamente inaffidabile.
Come dimostra quel 93% dei cittadini europei, che, sempre secondo l’«Eurobarometro», riterrebbe importante il cambiamento climatico.
Percentuali degne di uno Stato sovietico per legittimare “democraticamente” le politiche green di Bruxelles.
Intanto, però, si pescano dalle tasche dei cittadini i tanti soldi usati per le politiche dell’Ue, non condivise e tali da lasciare irrisolte le vere emergenze, come l’immigrazione selvaggia.
Le regole, tutte calate dall’alto, stanno diventando sempre più dogmatiche ed irrealistiche, come dimostra l’utopia della sostenibilità, della giustizia sociale e dei “diritti civili”.
Sono tutti, cavalli di battaglia delle Sinistre. Non possiamo permettere d’esser lasciati in loro balia e di ritrovarci imposti temi che non condividiamo, come aborto, eutanasia e Lgbt!
Aiutaci a lanciare una forte e vasta campagna di sensibilizzazione per finirla con questa presa in giro! Non possiamo più tacere! Farlo significa renderci complici!
Anche perché l’arma ideologica ed istituzionale non è purtroppo l’unica utilizzata dalle Sinistre per imporre il (loro) pensiero unico.
Ricorrono anche alla violenza, all’insurrezione armata, all’eversione, scatenando nelle piazze anarchici, collettivi e centri sociali.
È capitato in Francia, alla facoltà di Port-Royal della Sorbona di Parigi, per protestare contro gli accordi di partnership stretti tra l’Ateneo e le scuole israeliane.
Stessa sorte all’Università Paris 1 Panthéon Sorbonne, al campus «Cassin» e presso i poli universitari di Tolbiac e di Clignancourt.
Lo scorso 25 novembre nel campus di Rouen dell’Institut catholique de Paris è stato, invece, contestato il dottor René Ecochard. La sua colpa? Essere cattolico.
Per questo a lui, docente di medicina presso l’Università Claude Bernard di Lione, si voleva impedire di tenere una conferenza sul tema «Uomini e donne naturalmente diversi».
L’obiettivo del professore era quello di proporre una riflessione su identità sessuale, gender e costruzione del sé, ma ad un centinaio di facinorosi dell’anarchia e dei collettivi non stava bene.
Così è stato necessario che uno schieramento di poliziotti accogliesse e proteggesse i relatori ed i partecipanti, per consentire il regolare svolgimento dell’evento. Incredibile!
Non pensare che si stia parlando di questioni lontane, di problemi che non ci riguardano, perché anche in Italia avvengono disordini di questo tipo. Forse anche peggio.
A Milano presso la sede di via Celoria dell’Università degli Studi l’insurrezione anarco-comunista ha letteralmente impedito che si tenesse un convegno. A vincere è stata la violenza.
“Accogliere la vita. Storie di libere scelte” era il tema. A parlare dovevano essere alcune donne, che avevano scelto di non abortire, nonostante le difficoltà economiche e sociali.
Niente da fare. Il collettivo “Cambiare rotta” di Sinistra ha impedito che l’evento si tenesse con urla, bestemmie, minacce, striscioni, tamburelli e gettando acqua sull’impianto elettrico.
Scontri con la Polizia in un clima di guerriglia urbana anche a Torino ed a Roma con in prima linea centri sociali e collettivi di Sinistra.
Si è trattato di violenza eversiva. Alla stazione di Porta Susa binari occupati, cortei al grido di “Bella ciao”, petardi, fumogeni, banche e negozi devastati lungo il percorso.
Sono atti criminali prevedibili dopo l’appello alla rivolta sociale proclamato dal leader della Cgil, Maurizio Landini, che si è ben guardato dall’esprimere parole di condanna contro la violenza.
Ti parliamo col cuore in mano… Possiamo tollerare passivamente il ritorno al clima di terrore degli Anni di Piombo, quando l’Italia era squassata dal terrorismo delle Brigate Rosse?
Oggi come ieri i facinorosi sono gli stessi. Ma oggi, a differenza di ieri, possiamo evitare che riviva un passato da dimenticare!
Per questo, contro ogni dittatura della Sinistra – istituzionale come con l’Ue o violenta come con l’anarco-comunismo -, ti chiediamo di aiutarci a dar voce alla speranza, a spegnere i fuochi di rivolta.
Dobbiamo fermare chi non accetti il dialogo civile, l’ordine sociale, chi ricorra ad atti di guerriglia urbana, per imporre la propria ideologia!