«Choose Europe for science», l’ennesimo specchietto ideologico per allodole

«Choose Europe for science», l’ennesimo specchietto ideologico per allodole

Uno specchietto per le allodole. È questo «Choose Europe for science», un piano da 500 milioni di euro, in vigore dal 2025 al 2027. Pagato, naturalmente, coi nostri soldi.

È stato “inventato” dall’Unione europea per “importare” qui i ricercatori statunitensi delle università “woke”, come Harvard, colpite dai tagli ai fondi federali voluti da Trump.

L’enfatico annuncio di questa nuova forma di progressismo centralizzato è stato dato lo scorso 5 maggio presso l’Università Sorbona di Parigi da Ursula von der Leyen ed Emmanuel Macron.

In pratica, invece di far lavorare i nostri giovani, si vuole importare nel Vecchio Continente gli “esperti” espulsi dal Nuovo, perché promotori di dottrine “tossiche” e politicizzate dalle Sinistre.

Non a caso «Choose Europe for science» è stato accolto dalle forti proteste dei ricercatori francesi, che han chiesto stipendi più alti per esser competitivi, non beneficenza ai colleghi Usa.

Questo è un chiaro esempio di come si possa usare la scienza per imporre le proprie ideologie, orientandola (coi nostri soldi) verso i soliti mantra cantati dal coro mainstream.

Massicce e pesanti interferenze cercano d’imporre alla ricerca universitaria agende globali imposte dall’alto con criteri legati al conformismo e ad una chiara appartenenza ideologica.

Le università, con «Choose Europe for science» e dintorni, diventano, anziché fucine del sapere, covi di propaganda, con cui rafforzare il pensiero unico. Sovvenzionato con soldi pubblici.

Tale meccanismo perverso produce l’effetto di smorzare qualsiasi forma di dissenso, di spazzar via le voci critiche, di eliminare i punti di vista diversi e ritenuti più imbarazzanti.

Alla prova dei fatti, nessun ricercatore è davvero libero di mettere in discussione il catastrofismo ambientale, il transumanesimo o il “dogma” Lgbt…

Chiunque provi a farlo, viene immediatamente emarginato dal mondo accademico, escluso da qualsiasi finanziamento, estromesso da qualsiasi progetto. Il peggio è che pochi ne sono al corrente.

Imbavagliare chiunque creda nella “sostituzione etnica” e non nel cambiamento climatico oppure chi ritenga matrimonio solo l’unione tra un uomo e una donna significa compiere una violenza.

Aiutaci a farlo sapere! Poiché è questo ciò che spesso avviene con i progetti finanziati dall’Ue. Il che trasforma la nostra in una battaglia di cultura, di civiltà ed anche di fede.

I social rappresentano il mezzo più veloce e sicuro per raggiungere tanti in poco tempo. Ma hanno un costo, che da soli non riusciamo a sostenere. Abbiamo bisogno del tuo aiuto!

Secondo il presidente francese Macron, «nessuna democrazia dovrebbe abolire un progetto solo perché contiene la parola diversità». Un chiaro affondo contro Trump, ma il bersaglio è sbagliato.

Perché quest’affermazione può essere facilmente capovolta: nessuna democrazia dovrebbe abolire un progetto solo perché NON contiene le parole diversità, islam o green…

È necessario premiare la qualità, il coraggio e l’efficacia di una ricerca davvero scientifica e libera, finanziandola senza imporle agende politiche, né parole d’ordine istituzionali.

È quel che accadeva nel mondo classico e cristiano o nella società medioevale, ch’era poi la sintesi della vera Europa!

Grazie a mecenati e benefattori, Ordini religiosi e Confraternite il sapere, nei secoli scorsi, ha compiuto in proporzione molti più passi avanti di quelli compiuti nel Novecento.

La tecnica nell’era contemporanea, tanto dispendiosa ed eticamente discutibile, non corrisponde ad un reale progresso quando sia diretta contro l’uomo. Non crea, ma distrugge.

Gestire il Dna non aiuta qualora si traduca nella fecondazione in vitro, maneggiare ormoni non aiuta qualora si traduca nella “transizione sessuale” dei minori.

Leggere i codici biologici non aiuta se porta al transumanesimo, produrre macchine sofisticate non aiuta se porta ad un’intelligenza artificiale in grado di minacciarci.

Molte delle “conquiste” compiute non incrementano davvero il nostro sapere, ma rischiano di annientarci, costituiscono un pericolo per l’umanità e per la nostra salvezza, anche dell’anima.

Solo in un contesto, in cui si ricerchi il vero tramite visioni del mondo, scuole di pensiero e metodi d’indagine coerenti e amici dell’uomo, la conoscenza può realmente avanzare.

Viceversa quando l’ideologia orienti gli studi contro il diritto naturale, contro la vita, contro il buon senso, tutto questo non è più possibile.

Al di là dei proclami, più volte l’Unione europea ha dato prove di una gestione scientifica fallimentare, perché inquinata e corrotta dall’ideologia.

È avvenuto sul clima, sul gender, sulle politiche migratorie,… Quando il sapere non tollera la critica diviene superstizione.

E, quando la superstizione viene pagata forzosamente coi nostri soldi, diviene dittatura, totalitarismo.

Aiutaci, con la tua migliore offerta, a lanciare una vasta campagna d’informazione in merito.

Tuteliamo la nostra libertà a partire da una ricerca scientifica veramente libera!

 

Dona