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Combatti anche tu la «battaglia del buon senso»!
In questi giorni ci siamo fatti una domanda: perché un pugno di privati deve condizionare da 55 anni le politiche e le economie di tutto il mondo?
Tu sai risponderci? C’è qualcosa che non funziona nel World Economic Forum, svoltosi a Davos dal 20 al 24 gennaio scorsi.
Nel corso dell’ultima edizione di questo evento, il presidente argentino Javier Milei lo ha detto chiaramente, senza giri di parole, in faccia ai presenti. Ci han fatto molto riflettere le sue parole.
A suo parere, Davos e «gli organismi internazionali più influenti sono stati gli ideologi di una barbarie».
Ma ora «si è incrinata l’egemonia globale assoluta della Sinistra in politica, nelle istituzioni educative, nei media, nelle organizzazioni sovranazionali o in forum come Davos».
Però «la battaglia non è vinta», ha messo in guardia Milei.
Resta, infatti, un «nostro dovere morale e nostra responsabilità storica smantellare l’edificio ideologico del malsano wokismo», promosso anche da Davos.
Il wokismo, ha proseguito, «è la più grande epidemia del nostro tempo e deve essere curato, è il cancro, che deve essere estirpato», perché sta distruggendo l’Occidente.
«Questa ideologia – ha proseguito Milei - ha colonizzato le istituzioni più importanti del mondo», provocando molti mali. Quali?
Aborto, ideologia gender, Lgbt, “transizione” sessuale, pedofilia, femminismo, ambientalismo radicale, immigrazione selvaggia e molto altro ancora.
Finché non elimineremo il wokismo e la censura da esso attuata, «la civiltà occidentale e persino la specie umana» non progredirà. È terribile!
E allora, di nuovo, ci chiediamo: perché non eliminare ciò che ostacola? Perché l’Italia dovrebbe continuare a sostenere ciò che vuole il nostro male?
Lo stesso Milei ha fornito la risposta a questa domanda: «Fortunatamente in tutto il mondo libero c’è una maggioranza silenziosa, che si sta organizzando».
«In ogni angolo del mondo risuona un grido di libertà. Siamo di fronte ad un cambiamento epocale». Ora è necessario «recuperare verità che erano ovvie». Verissimo!
È necessario dare la sveglia, perché altri si uniscano a noi nella battaglia del buon senso! Pare finalmente giunto il momento storico favorevole. E dobbiamo farlo sapere a tutti.
Col tuo aiuto potremo mobilitare altre centinaia di migliaia di Italiani come noi, per fare pressioni sul governo ed uscire da Davos.
Perché dovremmo restare nel Forum Economico Mondiale, se questi è semplicemente un agente della propaganda wokista? Meglio sarebbe ritirare l’adesione dell’Italia, non trovi?
Lo ha detto chiaramente Milei: «L’Occidente rappresenta l’apice dell’umanità».
Vale a dire «la terra fertile dove l’eredità greco-romana ed i valori giudeo-cristiani hanno piantato i semi di qualcosa di inedito nella Storia».
È nostro dovere tutelare questa terra fertile per tramandarla ai nostri figli. Ed il presidente argentino non è stato l’unico a ridestare l’Occidente dal torpore che da troppo tempo lo avvolge.
Nel corso di un’intervista radiofonica, anche Robert Kennedy Jr, nuovo Segretario della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti, ha detto del World Economic Forum:
«È incredibile come queste persone vadano a Davos e siano in grado di dire ai leader mondiali come governarci in un modo tale da sradicare i nostri diritti costituzionali e civili!».
Ed anche il presidente Usa, Donald Trump, intervenuto in collegamento video a Davos, ha decretato due cose fondamentali.
La prima: la fine delle censure e delle ideologie ovvero delle agende green ed Lgbt in primis. La seconda: l’inizio della «rivoluzione del buon senso».
Vedi, Trump e Milei non sono piovuti dal cielo. Sono stati votati ed eletti dal popolo. La gente ha voglia di tornare al più presto a dire che le foglie sono verdi in estate ovvero ciò che è ovvio e vero.
Basta ideologie, basta dittature wokiste, green o gender, che dir si voglia! E noi dobbiamo unirci a questo coro di voci che in tutto il mondo chiedono libertà e progresso!
Aiutaci col tuo sostegno a lanciare questa grande campagna di sensibilizzazione.
Più saremo e più potremo anche noi essere protagonisti di questo cambiamento epocale, di questa «rivoluzione del buon senso»!