Da dove vengono le atrocità di Hamas?

Da dove vengono le atrocità di Hamas?

"Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava".

Così diceva l’imperatore bizantino Michele II Paleologo a un colto persiano. Il colloquio è stato reso celebre perché citato da papa Benedetto XVI nel 2006 nell’università di Ratisbona e per le violenze scatenate nel mondo islamico a seguito di di quel discorso.

Ebbene, potremmo citare nuovamente il Paleologo vedendo costa sta facendo Hamas contro Israele in questi giorni.

L’etica islamica è diversa

Certo, qualcuno potrebbe obiettare che quella con Israele non è una guerra di religione, ma un conflitto politico. Tuttavia, a parte il fatto che non possiamo dire fino a che punto tale distinzione possa essere fatta nella visione islamica, l’etica e la moralità in quanto tali hanno uno status molto diverso nell’Islam e nel mondo cristiano.

Morale distorta dall’ideologia

La moralità del cristianesimo affonda le sue radici nella legge naturale, cioè nell'ordine naturale, che tutti gli uomini conoscono o possono conoscere. Quindi tutti capiscono spontaneamente che rubare è in linea di principio un male. E questo vale sia se a compiere il furto è un cristiano, sia se è un ebreo, un musulmano o chiunque altro. Ma questa moralità naturale di tutte le persone può essere distorta dall’ideologia, che a sua volta si basa su principi teologici o filosofici errati.

Nessun bene o male intrinseco

Cosa accade nell’Islam? L’islamologo padre Antoine Moussali spiegava che nell'islam il bene e il male sono creati da Allah, ed è per la libera scelta della sua volontà che il bene è bene e il male è male. Pertanto, non esiste un bene o un male intrinseco: Allah è il padrone assoluto della verità e stabilisce lo standard per il vero, il bello e il buono. Una visione ben diversa da quella del Dio cristiano, infinitamente buono e che, per la sua natura razionale, non può fare a meno di soddisfare pienamente gli standard del bene.

Allah al posto della coscienza

Tuttavia, se il bene e il male intrinseco non esistono, allora ciò che gli altri vedono come atroce crimine può essere facilmente fatto passare come un utile strumento per la diffusione dell’islam e quindi come buono. Il bene e il male diventano una questione di punti di vista. Se solo la volontà di Allah e la diffusione dell'islam sono il punto di riferimento, la vita morale del musulmano diventa, come spiegava padre Moussali, dipendente esclusivamente da una legge arbitraria senza risonanza nella coscienza dell'uomo. Allah e la sua presunta “volontà” hanno, per così dire, preso il posto della coscienza.

La convivenza con i non musulmani è solo temporanea

Pertanto, l’obbedienza ad Allah e ai suoi decreti diventa la virtù per eccellenza del musulmano. Ciò rende la convivenza con i musulmani assai difficile. La loro “legge” non è negoziabile anche se per molti aspetti è in contrasto con la legge naturale, per non parlare delle leggi positive della società non islamica. Al contrario, la convivenza pacifica con i non musulmani è possibile solo temporaneamente per i musulmani, finché cioè non hanno una reale opportunità di rendere la legge islamica obbligatoria per tutti.

Ahmed el-Tayeb si congratula con Hamas

Le atrocità di Hamas e dello Stato islamico (ISIS) non dovrebbero quindi sorprenderci più di tanto, così come non dovrebbe destare meraviglia il sostegno entusiasta da parte di alcuni "leader spirituali". L'Università Al-Azhar del Cairo, autorevole per i musulmani, rese noto che le pratiche dell'Isis sono pienamente conformi all'islam.

Nessuna pietà per i "non credenti"

Oltre all'eliminazione della legge naturale e quindi della coscienza umana ordinaria, il Corano, il libro “sacro” dei musulmani, ordina direttamente la violenza: “Ai miscredenti saranno tagliate vesti di fuoco e sulle loro teste verrà versata acqua bollente, che fonderà le loro viscere e la loro pelle. (Corano 22,19-20). Sono questi i versi che motivano i 'combattenti' di Hamas e Isis...

La donna nell’islam

Infine, anche il trattamento riservato alle donne da parte dei musulmani, in particolare delle donne “occidentali” come le israeliane, affonda le sue radici in Maometto. Secondo la tradizione, il profeta cercò di convincere un convertito alla jihad contro Bisanzio, indicandogli le donne "dai capelli gialli", cioè bionde, che avrebbe potuto conquistare. "Non ti piacerebbe avere dozzine di donne e uomini bizantini [biondi] come compagni di letto e servi?" Nota: a parlare è il fondatore dell'islam.

Le donne occidentali, poi, sono descritte nella tradizione islamica come prostitute nate e lussuriose, che non vogliono altro che tentare i pii musulmani. Lo stupro è quindi colpa loro. Sono ben noti i recenti casi di abusi di massa contro ragazze britanniche da parte di grandi gruppi di musulmani, un abuso che potrebbe continuare per anni perché le autorità hanno continuato a ignorarlo sotto l’influenza dell’ideologia multiculturale. In risposta, un imam inglese ha ammesso che agli uomini musulmani viene insegnato che le donne sono “cittadine di seconda classe, poco più che bestiame o proprietà” e che gli imam predicano una dottrina “che denigra tutte le donne ma tratta le donne bianche con speciale disprezzo”.

La “religione di pace” è fantasia

Maometto decapitò personalmente 800 uomini e ragazzi ebrei (l'antisemitismo dell'Islam è un argomento a sé stante) e ordinò che le donne venissero assassinate. Inoltre, incoraggiava i suoi uomini a violentare le donne catturate, proprio come sta facendo Hamas in Israele. Dal punto di vista dell'islam, non fanno nulla di male, al contrario, nell'aldilà islamico li attende una ricompensa centuplicata. Le masse esultanti di musulmani nelle città occidentali potrebbero non essere rappresentative di tutti i musulmani, ma ciò non cambia il fatto che condividono i principi religiosi di fondo che giustificano le atrocità menzionate. La dottrina e la storia musulmana chiariscono al di là di ogni dubbio che l'islam come religione di pace è pura fantasia.

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