Difendiamo l’Europa cristiana!

Difendiamo l’Europa cristiana!

Caso mai qualcuno avesse dei dubbi, il concetto di “sostituzione etnica” passa anche attraverso l’onomastica.

Cosa ci dicono i fatti? Ci dicono che nel Regno Unito il nome Muhammad per la prima volta è diventato il più popolare tra quelli assegnati ai nuovi nati.

E questo senza calcolare tutte le sue varianti (Mohammed, Muhammadu e via elencando), che ad esso vanno semplicemente sommate.

È divenuto più diffuso persino dei nomi della famiglia reale, George, Harry e William. Ed il saluto «Allahu Akbar» ha sostituito quello autoctono «Cheerio, Mate!».

I bianchi britannici, in Inghilterra, rappresentano ormai solo il 55,7% delle nascite, mentre nella capitale sono solo un quinto del totale.

I bebè di origine indiana, pakistana e bengalese, invece, rappresentano già il 19,3% del totale e registrano una promettente crescita.

Nel censimento 2011 nel Regno Unito c’erano 2,7 milioni di musulmani. Nel censimento 2021 ce n’erano 3,9 milioni, registrando in soli dieci anni un aumento del 44%.

Ciò accade non solo qui, ma in tutta Europa, dove le statistiche pure dicono che già ora Mohammed è il quarto nome più popolare in assoluto.

In Olanda, Mohammed è il secondo nome più diffuso fra i nuovi nati, primo invece nelle principali città: Aia, Amsterdam, Rotterdam e Utrecht.

A Berlino, ad Amburgo, a Brema, a Duisburg, a Essen, a Oslo, a Göteborg, a Bruxelles, ad Anversa, a Vienna, a Malmö le cose non cambiano: il primo nome è sempre e solo Mohammed.

Lo stesso accade in molti Dipartimenti francesi, in Svezia ed a Galway, la quarta città più grande d’Irlanda, come confermato dal Central Statistics Office nazionale.

Di fronte a tutto questo, come si può credere alla favoletta, raccontata dalle Sinistre, secondo la quale la “sostituzione etnica” non esisterebbe e sarebbe solo un complotto organizzato dalla Destra?

A farla da padrone, è una diversità etnica, che inevitabilmente comporta una ridefinizione dell’identità nazionale del Continente, dei suoi costumi, delle sue tradizioni, della sua cultura.

Appare molto più plausibile ritenere che questo sia il frutto più diretto di quell’immigrazione selvaggia, destinata a sfigurare il volto del Vecchio Continente, le sue radici, la sua Storia.

Possiamo accettare tutto questo? Possiamo assistere silenziosi all’islamizzazione delle nostre istituzioni, delle nostre scuole, delle nostre case, dei nostri dialetti?

Possiamo rinunciare alle croci sulle chiese e lasciare che vengano impunemente sostituite dalla mezzaluna? Assolutamente no!

Sarebbe come abiurare a Cristo per abbracciare Maometto… Mai! Per questo dobbiamo reagire subito, oggi!

Dobbiamo far capire che quanto avviene è stato studiato a tavolino dai fanatici dell’ideologia immigrazionista. Dobbiamo difendere la nostra fede!

Per questo, intendiamo lanciare una vasta campagna di sensibilizzazione, servendomi di Facebook, uno strumento veloce, sicuro ed efficace.

Siamo certi che questa sia una soluzione corretta e concreta, per far aprire gli occhi a quanta più gente possibile. Ma riuscirvi richiede molto denaro, che noi da soli non possiediamo.

Se ci aiuti, però, insieme possiamo farcela!

Fondamentale è che non avvenga quanto vaticinato 15 anni fa sul quotidiano spagnolo ABC da Miguel Ángel Ruiz Spínola, missionario salesiano in Pakistan.

Egli scrisse: «L’islamizzazione dell’Europa è iniziata ed è qui». Non possiamo assolutamente arrenderci a questa prospettiva. Non possiamo lasciar cancellare secoli di storia europea!

Secondo lo scrittore, saggista e filosofo francese Pascal Étienne Bruckner, chi plaude all’abbattimento delle frontiere è perché «considera conclusa l’avventura occidentale».

Ebbene, noi non possiamo e non dobbiamo considerarla conclusa! In nome di Cristo non è così! La nostra fede, la nostra identità, le nostre tradizioni cristiane non sono finite, né mai finiranno!

Il filosofo francese Alain Finkielkraut, noto in Italia per aver preso le distanze dal relativismo e dal pensiero debole, si è detto molto preoccupato dall’immigrazione
incontrollata.

«Stiamo attraversando un cambiamento demografico senza precedenti», ha osservato, di fronte al quale non serve «un’autoflagellazione sistematica e delirante».

«Quando una parte di un popolo perde il desiderio di rimanere fedele a sé stesso, la situazione è gravissima». Gravissima, certo. Ma non disperata.

Anche perché, ne sono convinto, oltre a noi, molte altre persone, in realtà, restano fedeli ai loro Ideali, ai loro Valori, alla loro identità cristiana. Siamo in tanti!

Allora non possiamo accettare che nell’Île-de-France, la più popolosa delle 18 regioni francesi, i neonati con nome islamico rappresentino il 33,6% del totale.

E che nel Dipartimento di Seine-Saint-Denis siano addirittura il 58,3%! Non possiamo accettare che i cognomi più diffusi tra i nuovi nati a Milano siano Hu, Ahmed, Chen e Mohamed!

Né è ammissibile che, secondo la Società per la Lingua Tedesca, il nome più popolare in Germania, dallo Schleswig-Holstein alla Renania Settentrionale-Vestfalia, sia Mohammed!

Nelle scuole di Berlino, Francoforte, Offenbach, Duisburg, Essen la percentuale degli studenti musulmani supera ormai ampiamente l’80%. E questa non sarebbe “sostituzione etnica”?

Come potremmo chiamarla diversamente? Secondo Pierre Martinet, ex-agente DGSE, i servizi segreti francesi, «in 50-70 anni tutta l’Europa sarà islamizzata. E noi siamo diventati deboli».

La statistica dice che entro il 2100 1 europeo su 4 sarà musulmano. Ma già oggi a Bruxelles l’islam è la prima religione, a Marsiglia è islamico il 40% della popolazione, a Birmingham il 30%.

Impressionante! Per questo è urgente lanciare una vasta campagna d’informazione, per aprire gli occhi alla gente!

Houari Boumédiène (1932-1978) conquistò il potere in Algeria nel 1965 con un colpo di Stato. Eliminò subito opposizioni, partiti e Costituzione.

Rimpiazzò tutto con un Consiglio Rivoluzionario fatto di fedelissimi ed instaurò una dittatura di stampo socialista.

Nel 1974, durante un discorso all’Assemblea dell’Onu, affermò: «Un giorno milioni di uomini dell’emisfero meridionale andranno nell’emisfero settentrionale».

«E non ci andranno da amici, ci andranno per conquistarlo e lo conquisteranno con i loro figli. I ventri delle nostre donne ci daranno la vittoria».

Negare il tentativo d’islamizzazione dell’Europa è sicuramente il modo peggiore per affrontare la situazione.

Se cambia la demografia, cambiano anche il concetto di libertà, di giustizia e la stessa visione del mondo.

Siamo disposti a concedere tutto questo? In coscienza, noi diciamo di no! E siamo sicuri che anche tu lo dica, poiché abbiamo già combattuto tante battaglie insieme e sappiamo che ci capisci.

Per questo ti chiediamo di aiutarci e di lanciare una vasta campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Prima che sia troppo tardi!


Attribuzione Immagine: @ Unsplash
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