Dobbiamo far sentire forte la nostra voce! Firma anche tu!

Dobbiamo far sentire forte la nostra voce! Firma anche tu!

E' sconvolgente: la resa all’islam, in Italia, avanza! Vi era da sperare che restasse isolato lo sconcertante invito, rivolto ai fedeli dalla diocesi di Bergamo, affinché nel periodo del Ramadan si uniscano alle preghiere ed ai pasti iftār della comunità musulmana.

Invece no! Anche l’arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, card. Matteo Maria Zuppi, ha scritto un messaggio ai «fratelli e sorelle credenti nell’islam», in cui incredibilmente affianca il loro digiuno a quello quaresimale.

Già l’inizio e la fine del messaggio fanno venire la pelle d’oca: «al-salam alaykum» e «Kull ‘am wa-antum bi-khayr». Ma perché non scriverlo in italiano, “la pace sia con voi” e “state bene tutto l’anno”?

«Il Ramadan, così come la Quaresima», si legge… Ancora: «L’astinenza del mese di Ramadan in parallelo a quella quaresimale»… E via equiparando, «Testi sacri» compresi, «per noi la Bibbia e per voi il Corano»

Siamo al limite nemmeno del sincretismo, bensì del più assoluto indifferentismo religioso!

No, Ramadan e Quaresima, Bibbia e Corano non sono la stessa cosa, non sono sovrapponibili, non sono sinonimi! Perché la differenza la fa Gesù Cristo «Via, Verità e Vita» (Gv 14, 6).

I danni provocati da messaggi ambigui come quello del card. Zuppi o della diocesi bergamasca sono enormi.

Per questo dobbiamo far sentire forte la nostra voce, urlare il nostro “no” senza se e senza ma! È l’unico modo efficace ed immediato per reagire a questo scempio.

Le prove del disastro culturale? L’Istituto comprensivo di Pioltello – due elementari ed una media – il 10 aprile chiude la Scuola per far festeggiare la fine del Ramadan!

Ma come? Negli stessi giorni in cui c’è chi sbraita per levare i crocifissi dalle aule, c’è chi è pronto a sospendere l’attività didattica per celebrare una festività solo ed esclusivamente musulmana! Se è una presa in giro, è di pessimo gusto!

Non possiamo più tacere! Diversamente dovremmo chiederci: a quando il velo obbligatorio e la sharia come legge di Stato?

Certo, il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha chiarito: «Le scuole non possono stabilire nuove festività in modo diretto o indiretto», «Il calendario lo stabilisce la Regione»…

Ma poi lo stesso Valditara ha anche aggiunto: «Le scuole possono derogare per esigenze comprovate legate al piano dell’offerta formativa»

Il che lascia a dirigenti scolastici “creativi” i margini per azzerare la nostra identità cristiana a vantaggio di credenze del tutto estranee alla nostra storia, alla nostra cultura, alla nostra fede!

Aiutaci a fermare questa deriva culturale, questa resa totale all’islam!

Diciamo “basta” tutti insieme! Più saremo, più saremo forti!


Attribuzione Immagine: Card. Matteo Maria Zuppi, Flickr, CC BY-NC-SA 2.0 Deed
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