È Carnevale: attenzione alla patrimoniale mascherata!

È Carnevale: attenzione alla patrimoniale mascherata!

A Carnevale ogni scherzo vale, dice il proverbio. Ma bisogna stare attenti a chi, nascondendosi dietro alle burle e alle maschere, vuole invece riservarci spiacevoli sorprese.

Questo perché, giovedì scorso, la Commissione per l'Industria, la Ricerca e l'Energia del Parlamento europeo ha dato il suo via libera alle cosiddette case green, ovvero alla proposta di revisione della direttiva sulle performance energetiche degli edifici.

Ne abbiamo già parlato qualche tempo fa, paventando il pericolo di una patrimoniale mascherata.

Infatti, qual è l’obiettivo delle nuove norme? Ridurre drasticamente le emissioni di gas a effetto serra e il consumo finale di energia nel settore edile dell'Unione entro il 2030 e renderlo climaticamente neutro entro il 2050.

E questo cosa comporta?

Il testo approvato in Commissione prevede che gli edifici residenziali dovranno raggiungere una classe di prestazione energetica minima di tipo “E” entro il 2030 e “D” entro il 2033.

Il che significa che dovremo pagare per adattare gli impianti delle nostre case che non fossero “in regola”, ovvero la maggior parte.

Per l’Italia sarebbe un disastro.

Il motivo lo ha spiegato il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin: "La realtà italiana sulle abitazioni ha caratteristiche che la differenziano da altri. Per esempio, sulla proprietà la differenza è abissale, l'85% degli italiani è proprietario di una casa. Noi pensiamo che la differenziazione tra Paese e Paese debba portare a una valutazione più graduale".

Stando ai tempi fissati, per l’Italia l'impegno economico-finanziario, ma anche imprenditoriale e tecnico sarebbe enorme.

Secondo le stime dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea), il 74% delle abitazioni italiane, cioè 11 milioni, sarebbe in classe energetica inferiore alla “D”.

Il presidente di Enea Gilberto Dialuce ha fatto notare che per realizzare gli obiettivi della direttiva Ue sulle cosiddette case green in base ai tempi previsti, sarebbe necessario “uno sforzo notevole” che richiederebbe imprese capaci di “interventi su larga scala”.

Poiché ci troviamo di fronte a una legislazione che ci toccherà molto da vicino e verrà a incidere sul nostro portafoglio, è bene sapere chi ha votato a favore e chi contro.

Dei partiti italiani, Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia hanno votato in maniera compatta contro. Il Partito Democratico, i Verdi e il gruppo della Sinistra a favore.

Naturalmente l’iter non è ancora finito.

Questa proposta dovrà ricevere verso metà marzo l’approvazione dell’Assemblea plenaria dell’Europarlamento. Da quel momento avrà inizio il negoziato fra Commissione, Consiglio e Parlamento per giungere all’approvazione della versione finale e la pubblicazione della direttiva in Gazzetta Ufficiale.

Ci sono ancora margini di manovra per delle modifiche.

Per quanto riguarda l’Italia, al netto di deroghe e flessibilità varie, c’è bisogno di tempi più lunghi e di aiuti. Speriamo che i nostri rappresentati ci tutelino!


Attribuzione immagine: Di JLogan - Opera propria, CC BY-SA 3.0, Wikimedia
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