
Espulsi, aggrediti e abbandonati: il prezzo della Fede per sei famiglie cristiane in India!
E' preoccupante quanto accaduto nei giorni scorsi a Karingundam, piccolo villaggio nello Stato indiano del Chhattisgarh.
Sei famiglie cristiane, colpevoli solo di voler rimanere fedeli alla propria fede, sono state costrette ad abbandonare le loro case, trascinando con sé bambini, anziani, sogni e dignità. Il loro rifiuto di abiurare ha scatenato la rabbia del consiglio del villaggio che, in nome di una presunta “armonia sociale”, ha ordinato la loro espulsione.
Un gruppo di residenti ha fatto irruzione nelle abitazioni, saccheggiando e caricando ogni bene su un trattore, abbandonando poi le famiglie in una foresta, senza cibo, senza riparo, senza nulla.
Venticinque persone, tra cui donne e bambini, sono rimaste ferite.
Soltanto dopo l’intervento della polizia – che si è scontrata con l’ostinato rifiuto degli abitanti del villaggio – le famiglie sono riuscite a rientrare, ma il segno di quanto accaduto resterà inciso nella loro anima.
Monsignor Victor Henry Thakur, arcivescovo di Raipur, ha parlato con dolore ma anche con coraggio: «La persecuzione non si è mai fermata. Che al potere ci sia il Congresso o il BJP, l’illegalità continua. Le nostre chiese vengono prese di mira, ma noi non ci fermiamo: continuiamo a servire, educare, curare, assistere... senza discriminazioni, anche se veniamo perseguitati e accusati ingiustamente».
E non si tratta solo dell’India. Dall’Africa al Medio Oriente, dall’Asia all’America Latina, si moltiplicano le cronache di minacce, espulsioni, chiese incendiate, sacerdoti assassinati, bambini costretti a rinunciare alla propria identità religiosa.
Un silenzioso genocidio spirituale si sta consumando nel XXI secolo!
È il momento di alzare la voce, di scuotere le coscienze, di chiedere con forza il rispetto della libertà religiosa, fondamento di ogni civiltà degna di questo nome. Non si può restare indifferenti!
Perché ogni volta che un cristiano viene perseguitato per la sua fede, è l’umanità intera a essere ferita.