Finiti ad aborto, Lgbt ed jihad islamica i soldi per le attività umanitarie!
Lo ha scritto a chiare lettere S. Pietro:
«Ci saranno in mezzo a voi falsi maestri, che introdurranno eresie perniciose (…). Vi sfrutteranno con parole false, ma la loro condanna è già da tempo all’opera» (II Pt 2, 1-3).
Meditiamo questo brano, mentre riceviamo notizie gravissime.
Molte organizzazioni internazionali, che dovrebbero sostenere attività umanitarie, hanno usato i fondi raccolti per propagandare aborto, ideologia Lgbt e jihad islamica.
Ecco alcuni drammatici esempi.
Secondo un’analisi, condotta dal Gatestone Institute, le Nazioni Unite avrebbero finanziato Hamas con 1,3 miliardi di dollari.
Parte di questi soldi sarebbe servita per acquistare le armi utilizzate poi negli attacchi devastanti del 7 ottobre dell’anno scorso contro Israele.
Attacchi, in cui – val la pena ricordarlo – persero la vita 1.193 persone tra civili e militari tutti israeliani e vennero sequestrati circa 250 individui.
Vien da chiedersi ora seriamente: ma l’Onu è ancora in grado di svolgere il ruolo per il quale era stata originariamente concepita?
Riesce ancora cioè a mantenere la pace e la sicurezza mondiale ed a promuovere la cooperazione internazionale?
Pare vero il contrario. Una causa è stata intentata, infatti, presso la Corte federale Usa contro l’Unrwa, l’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione dei Rifugiati palestinesi.
Le vittime degli attacchi del 7 ottobre dell’anno scorso accusano tale Agenzia Onu d’esser coinvolta in un’operazione di riciclaggio di denaro su larga scala.
I soldi sarebbero andati ad Hamas, anziché in aiuti umanitari per gli abitanti di Gaza.
Il portavoce dell’Idf, le forze di difesa israeliane, Daniel Hagari, ha inoltre denunciato che «più di 450 dipendenti dell’Unrwa sono agenti militari di Hamas e di altri gruppi armati».
Sconcertante. Poiché rende evidente come gli organismi, che promuovono aborto ed ideologia Lgbt, siano gli stessi che donano poi fondi cospicui ad organizzazioni violente e radicalizzate.
Pochi, però, sanno queste cose. È allora urgente promuovere un’ampia campagna di sensibilizzazione, affinché la gente ne sia informata.
Per far questo abbiamo deciso di servirci di Facebook, un mezzo veloce, efficace e sicuro. Ma anche costoso. Per raggiungere i 28 milioni di italiani iscritti, occorrono circa 560 mila euro.
Troppi per noi. Ma, se ci aiuti, tutti insieme possiamo farcela!
Anche la celebre Ong MSF-«Médecins sans frontières» è accusata d’aver fatto propaganda a favore di Hamas, specialmente dopo quel fatidico 7 ottobre dello scorso anno.
L’ex-segretario generale di tale organizzazione, Alain Destexhe, in un rapporto lo ha confermato ed ha dichiarato che MSF, anziché dedicarsi ad attività umanitarie, si è politicizzata.
Nel suo consiglio d’amministrazione, tra il 2021 ed il 2022 ovvero prima di diventare europarlamentare, era presente anche Rima Hassan, attivista palestinese.
Nell’aprile scorso la donna è stata interrogata dalla Polizia francese con l’accusa di apologia del terrorismo, per aver definito pubblicamente “legittimo” l’attacco del 7 ottobre 2023.
Alcuni dipendenti di MSF avrebbero partecipato addirittura ad azioni jihadiste e ad autentiche campagne di disinformazione.
È questa la sintesi di un vasto reportage pubblicato da Le Journal du Dimanche. Che ha riportato sullo stesso numero anche il j’accuse dell’ex-primo ministro francese Manuel Valls.
Secondo Valls, «al di là dell’MSF è tutto il sistema Onu di aiuti umanitari su Gaza ad essersi rovesciato», complice la «cecità della comunità internazionale».
Si noti come lo stesso sito istituzionale di «Mèdecins Sans Frontières» dichiari di offrire «alle donne di tutto il mondo un accesso ad aborti sicuri». Decine di migliaia quelli già praticati.
Sempre sul web, MSF si dichiara “inclusiva” ed afferma di aver lavorato negli ultimi 25-30 anni «col popolo LGBTQI+ su molti progetti», dagli interventi sull’Hiv a quelli sulla salute sessuale.
Consiste in questo, dunque, la loro missione?
Appare ormai chiaro come le principali agenzie internazionali utilizzino i fondi raccolti per condurre campagne contro la vita, contro la famiglia, contro il diritto naturale e contro la pace.
Ed è questo che dobbiamo denunciare a voce alta.
Dobbiamo smascherare questa colossale presa in giro, che si serve del buon cuore della gente per finanziare, in realtà, aborto, omosessualità e jihad islamica.
Per questo è necessario lanciare un’imponente campagna d’informazione: la gente non trova queste notizie sui grandi media.
Ma noi, che crediamo nei medesimi Ideali, possiamo combattere questa battaglia per la libertà, per la vita e per la famiglia fondata sul matrimonio contro i falsi profeti di oggi.
Per farlo, abbiamo bisogno del tuo aiuto.
Coraggio, insieme ce la faremo!