Foibe: fatto il “Viaggio del Ricordo”, ma l’onorificenza a Tito ancora non è stata revocata

Foibe: fatto il “Viaggio del Ricordo”, ma l’onorificenza a Tito ancora non è stata revocata

Pochi ne hanno parlato. Di questi argomenti media e Sinistre in genere non si occupano…

Dal 23 al 28 giugno scorsi si è svolto il «Viaggio del ricordo», che ha portato 65 Italiani di età compresa tra i 18 ed i 25 anni sui luoghi dell’esodo giuliano-dalmata.

Il ministro per i Giovani, Andrea Abodi, l’ha voluto per «ricostruire una tela strappata di un’esperienza drammatica», magari «non studiata, nemmeno a scuola».

È un dato di fatto che non solo i libri di testo, ma la stessa storiografia ufficiale in merito evidenzino forti accenti negazionisti e talvolta giungano addirittura a giustificare esodo e foibe.

Ricordiamo che col termine «foibe» si indicano quelle fosse comuni, in cui vennero scaraventati e sepolti decine di migliaia di Italiani, cadaveri e talvolta ancora vivi.

Furono le vittime di una vera e propria opera di pulizia etnica, attuata dai partigiani comunisti jugoslavi (ed, in parte, purtroppo anche italiani) e dai servizi segreti militari agli ordini di Tito.

Ed ecco qua svelato il motivo di tanta omertà… Ma c’è di peggio! L’Italia assegnò proprio a Tito il titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito.

Si tratta del massimo riconoscimento, che possa esser tributato dallo Stato italiano. E ad oggi non gli è stato ancora revocato. Com’è possibile?

Si parla di almeno 20 mila Italiani ammazzati e di oltre 300.000 connazionali esuli, costretti a lasciare le loro case. Tutto questo tra il 1943 ed il 1947.

È un autentico scandalo! Abbiamo oggi due modi concreti, per esprimere la nostra indignazione e la nostra protesta.

Il primo è quello di sottoscrivere subito, se non lo hai ancora fatto, la petizione «Via la medaglia a Tito!», promossa da Pro Italia Cristiana.

Chiediamo a tutti i deputati italiani di intervenire nelle sedi istituzionali opportune, affinché tale Cavalierato venga al più presto revocato al feroce dittatore comunista jugoslavo!

Il secondo mezzo consiste nel fare in modo che tutto questo si sappia, perché il silenzio che media e Sinistre, come detto, han fatto calare in merito è colpevole ed indegno!

Pochi sanno quel ch’è realmente accaduto. Per questo intendiamo lanciare, tramite i social, una vasta campagna di sensibilizzazione, che ristabilisca la Verità e faccia luce su queste atrocità.

Ma quest’operazione ha un costo, che da soli non riusciremmo a sostenere. Per questo, abbiamo bisogno del tuo aiuto!

È molto importante, perché troppe sono le ingiustizie commesse. Ad esempio, non sono ancora state revocate le «pensioni privilegiate concesse agli assassini».

Lo ha fatto notare, in un recente articolo apparso sul periodico Intervento nel Sociale, lo storico Carlo Cesare Montani, esule di Fiume.

Tali pensioni godono peraltro del «beneficio incostituzionale di una piena reversibilità a favore del coniuge contro quella di tre quinti prevista per ogni cittadino italiano».

E come dimenticare la sentenza n. 8055, con cui il 25 marzo 2015 la Corte di Cassazione a Sezioni Unite negò qualsiasi risarcimento agli esuli giuliani e dalmati?

Nulla era loro dovuto, si è decretato, a fronte degli espropri e delle nazionalizzazioni patite ad opera del governo comunista jugoslavo… Vergognoso!

Sarebbe dovere di coscienza, per una questione di verità e di giustizia, rivalutare tutto questo. Ma intanto partiamo dalla punta dell’iceberg ovvero dall’indegno cavalierato dato a Tito!

Fu lui il responsabile dell’eccidio nelle foibe di migliaia di uomini e donne, “colpevoli” solo di essere Italiani!

Mantenere quell’ingiusta onorificenza è un fatto gravissimo, un’offesa alla Patria ed alla Storia, oltre a rappresentare un incomprensibile e ingiustificabile spregio verso quelle vittime dimenticate.

Diciamo tutti insieme, a testa ed a voce alta: «Non nel nostro nome!». Noi non vogliamo essere in alcun modo associati a chi, sotto il vessillo del comunismo, ha ucciso e torturato migliaia di Italiani!

Il sangue di quegli Italiani morti, di quelle vittime innocenti uccise dal comunismo lo reclama!

 

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