Torino: gli anarchici profanano la Consolata

Torino: gli anarchici profanano la Consolata

Una bestemmia scritta con una bomboletta spray sul sagrato e uova di vernice lanciate sulla facciata.

Questo l’atto sacrilego compiuto sabato sera dalla teppaglia anarchica contro lo splendido Santuario della Consolata di Torino.

Manifestando in solidarietà con Alfredo Cospito - recluso in regime di carcere duro e in sciopero della fame - e per chiedere l’abrogazione del 41bis, gli anarchici di tutta Italia e di diverse parti d’Europa si sono ritrovati a Torino e hanno devastato tutto ciò che è capitato loro a tiro.

Il bilancio si può riassumere in: vetrine infrante, negozi assaltati, auto distrutte, segnali stradali divelti, muri imbrattati e così via. Ecco come è stata ridotta la città!

Dov’erano le autorità? Che fine ha fatto lo Stato sabato pomeriggio? Perché si è lasciato che avvenisse questo scempio?

Ma lo scandalo più grande è stato senza dubbio l’oltraggio blasfemo alla Consolata, patrona del capoluogo piemontese.

In questo modo, il movimento anarchico ha rivelato, se mai ce ne fosse stato bisogno, il suo vero volto: l’odio contro Dio e contro la Chiesa.

Come riporta La Stampa, nella prima fila del corteo anarchico era presente Pasquale Valitutti, esponente di lungo corso dell’anarchismo italiano, il quale nel 2017 così scriveva in un opuscolo di area:

Distruggere è bello! Fare quest’attività, oltre che avere un chiaro significato politico, è molto gratificante: distruggere almeno in parte i simboli del potere dà una gran gioia”. E a che simboli si riferisse lo spiegava egli stesso: “Gli interessi nord-americani, le caserme o altre proprietà degli sbirri, le chiese”.

Questo odio, però, ha suscitato anche una reazione opposta. Più silenziosa, meno eclatante. Una reazione che rivela come il bene esista ancora. E che non siamo soli nel denunciare la violenza e la ribellione nei confronti di Dio e della Madonna.

Infatti, ieri mattina qualcuno si è recato alla Consolata a portare delle rose gialle sul sagrato, per coprire l’infame bestemmia.

Di fronte a questi fatti, anche noi vogliamo offrire un piccolo atto di riparazione.



Attribuzione immagine: Di Ste73ve - Opera propria, CC BY-SA 3.0, Wikimedia
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