Il Papa verde
Il beato cardinale Schuster, sul finire della guerra, scrisse a Mussolini: “Meglio che mentiti evviva, ho sempre pensato che il miglior servizio ed omaggio che si possa rendere sia quello di dirvi la verità”.
Papa Francesco invita sempre ad evitare il chiacchiericcio, scegliendo piuttosto la via della franchezza e della trasparenza.
Ebbene, molto umilmente e senza alcuna intenzione di fare paragoni indebiti, accogliamo il suo saggio e santo invito.
Perché se il Sommo Pontefice si occupa di politica, senza dubbio va ascoltato e trattato con rispetto. Ma naturalmente può anche essere discusso. Soprattutto se tratta temi che non hanno alcuna attinenza con la sua missione, né con la fede, né con la morale.
L’esortazione apostolica Laudate Deum pubblicata ieri da Papa Francesco non ha nulla di religioso, eppure trasforma l’ecologia in dogma.
E attenzione, l’ecologia di cui si tratta non è il sano amore per il Creato, ma l’ambientalismo degli organismi internazionali, dei gruppi di miliardari del World Economic Forum, dei vari poteri forti e via discorrendo.
Peraltro, chi c’era stamattina in Sala Stampa vaticana a presentare il testo?
A prendere la parola, su invito vaticano, è stato anche il prof. Parisi, ovvero colui che ispirò la ribellione contro Benedetto XVI all’università La Sapienza di Roma nel 2008. Quando cioè, in nome della democrazia, della “laicità”, dell’illuminismo e della “scienza”, venne impedito a un Papa di prendere la parola in un tempio del sapere.
Ma a parte questo “dettaglio” scandaloso e vergognoso, veniamo alla Laudate Deum.
Non entriamo nel merito di ogni singolo punto del documento pontificio, che sembra uscito direttamente dalle Nazioni Uniti e lascia a Gesù Cristo un angolino in disparte.
Ci limitiamo a citare alcuni passaggi assai discutibili.
- «L’origine umana – “antropica” – del cambiamento climatico non può più essere messa in dubbio»
Ma chi l’ha detto? Nella storia non ci sono sempre state ere più fredde ed ere più calde? La Groenlandia non era forse una terra coltivata? E in Inghilterra non crescevano le viti?
Gli scienziati che contestano questo “dogma” non sono pochi, ma vengono silenziati. Perché i poteri forti, contrariamente a quello che scrive Francesco, stanno dalla parte della rivoluzione ecologica.
Il Papa poi si dice costretto a scrivere queste cose anche a causa di “certe opinioni sprezzanti e irragionevoli che trovo anche all’interno della Chiesa cattolica”. Sprezzanti? Irragionevoli? Su temi come questi, avere opinioni diverse è più che legittimo. E l’irragionevolezza sta più in chi spaccia alcuni dati per dogmi. Pertanto, il Papa è liberissimo di esprimere le proprie opinioni personali, sebbene sia alquanto improprio farlo con documenti pontifici e magisteriali. Ma non può pretendere che i fedeli si bevano tutto senza fiatare.
- «Un ambiente sano è anche il prodotto dell’interazione dell’uomo con l’ambiente, come avviene nelle culture indigene».
Torna nuovamente il mito del buon selvaggio, tanto caro a certi miliardari. E a tal proposito, fateci capire, dobbiamo tornare alle capanne o alle caverne? E per mangiare come facciamo? Animalisti ed ecologisti vari chiedono da tempo di non consumare carne; quindi, bisogna dedurne che la caccia sarebbe proibita? Tutti vegetariani? O meglio vegani?
- «Se consideriamo che le emissioni pro capite negli Stati Uniti sono circa il doppio di quelle di un abitante della Cina e circa sette volte maggiori rispetto alla media dei Paesi più poveri, possiamo affermare che un cambiamento diffuso dello stile di vita irresponsabile legato al modello occidentale avrebbe un impatto significativo a lungo termine».
Questo è il punto. Il nemico è l’uomo, e in particolare l’uomo occidentale. Ed è davvero allucinante leggere un Papa che semplifica così certi argomenti. Fatemi capire, gli Stati Uniti sono cattivi perché inquinano, mentre la Cina è virtuosa? Quindi, qual è la morale della favola? L’Occidente deve cambiare radicalmente stile di vita e dovrebbe andare a scuola dai cinesi, notoriamente democratici, liberali, tolleranti, cristianissimi e attenti all’ambiente.
- «Attirano spesso l’attenzione, in occasione delle Conferenze sul clima, le azioni di gruppi detti “radicalizzati”. In realtà, essi occupano un vuoto della società nel suo complesso, che dovrebbe esercitare una sana pressione, perché spetta ad ogni famiglia pensare che è in gioco il futuro dei propri figli».
Capito? Il Papa, Vicario di Cristo, successore dell’apostolo Pietro sta dalla parte dei movimenti che bloccano le strade, imbrattano monumenti, dicono sciocchezze in tv e adorano il pianeta come una divinità. Non potrà mica pretendere che siamo d’accordo con lui!
Personalmente non riponiamo le nostre speranze nella COP28, ma solo in Dio. E siamo certi che, se togliamo di mezzo Dio, non ci può essere alcuna soluzione ai problemi attuali. Solo una civiltà cristiana, fondata sui principi del Vangelo, può costruire un mondo migliore. Nella consapevolezza che il paradiso non è in terra, ma in Cielo. Un Papa, questo, dovrebbe saperlo.