India e Vietnam: cristiani sotto tiro, ondata di arresti ingiustificati!
In India e Vietnam, l'ingiustizia ha raggiunto nuovi picchi allarmanti.
Una nuova ondata di arresti ingiustificati colpisce i cristiani, vittime di accuse fabbricate ad arte.
In India, la persecuzione della comunità cristiana si intensifica attraverso le draconiane leggi anti-conversione implementate in vari Stati.
Recentemente, quattro cristiani, incluso un pastore dell'Uttarakhand, sono stati arrestati nel distretto di Moradabad, Uttar Pradesh.
Sono accusati di aver convertito persone al cristianesimo sotto il pretesto di fornire loro benefici materiali.
Sul fatto, un’indagine è stata avviata dalla polizia a seguito delle segnalazioni di attivisti di due organizzazioni indù, Vishwa Hindu Parishad (VHP) e Bajrang Dal. Gli attivisti sono intervenuti informando la polizia e sostenendo di essere stati costretti alla conversione religiosa attraverso l’adescamento.
Parlando con AsiaNews mons. Gerald Mathias, vescovo di Lucknow, ha commentato: “La legge anti-conversione è usata in modo grossolano e le persone, soprattutto i pastori, vengono arrestate spesso con false accuse. I fondamentalisti vanno in giro come vigilantes per disturbare le congregazioni o i convegni religiosi”.
Infatti, “Il numero di attacchi ai cristiani e ai loro raduni per le funzioni di culto è in aumento”, ha aggiunto mons. Gerald Mathias.
La polizia arresta i cristiani semplicemente perché qualcuno si è lamentato, senza avere prove. Secondo la legge, invece, solo la persona danneggiata o i suoi parenti stretti possono presentare una denuncia.
“Nella maggior parte dei casi sono le organizzazioni del Sangh Parivar, come il VHP e il Bajrangdal, a denunciare e a presentare gli atti. Di conseguenza, persone innocenti languono nelle carceri”, conclude il vescovo di Lucknow.
Questo è semplicemente inaccettabile!
Per questo, dobbiamo alzare la voce, denunciare queste ingiustizie ovunque e comunque. La sofferenza di questi cristiani deve diventare una priorità assoluta per tutti.
Tacere vuol dire renderci complici di questi soprusi! E noi non intendiamo farlo! Per questo chiediamo il tuo generoso aiuto. Solo così potremo spezzare questa disumana coltre di silenzio.
In Vietnam, invece, la minoranza religiosa cristiana Montagnard sta affrontando una crescente ondata di persecuzioni. Circa il 7% dei 97 milioni di persone nel Paese asiatico sono cattolici.
Secondo quanto denuncia un gruppo attivista internazionale, da qualche tempo vi è grande preoccupazione in merito alla sorte di 11 cristiani imprigionati a causa della loro fede, di cui “non si hanno più notizie” e sembrano “scomparsi nel nulla”.
L'International Christian Concern (Icc) riferisce che il gruppo ha ricevuto condanne fra il 2011 e il 2016 a un totale di 90 anni e otto mesi di carcere.
L’Icc evidenzia inoltre che circa 90 Montagnard sono attualmente detenuti o vivono sotto restrizioni che limitano gravemente i loro diritti.
Questo contesto di persecuzione è radicato nella storia del Vietnam, dove i Montagnard hanno subito un lungo periodo di oppressione sin dai tempi della guerra negli anni '70.
Persecuzioni e arresti che proseguono ancora oggi, in una fase storica in cui però Hanoi ha avviato un cammino di riavvicinamento alla Chiesa, rafforzando le relazioni con la Santa Sede e accogliendo di recente mons. Paul Richard Gallagher, segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati.
Infatti, parlando della realtà vietnamita durante la messa celebrata nella cattedrale di San Giuseppe nella capitale, il “ministro degli Esteri” del Vaticano ha parlato di “pietre vive” la cui testimonianza “mi sta colpendo profondamente”.
Questo passo accende un barlume di speranza, ma non possiamo accontentarci solo di questo segnale positivo.
È urgente che tutti sappiano, che tutti siano informati di queste situazioni.
Occorre rendere sempre più alta e forte la loro voce, resa flebile dalle false accuse, dalle leggi anti-conversione, dalle violenze e da ogni sorta di persecuzione.
Per questo chiediamo il tuo aiuto. Un aiuto prezioso, per amplificare sempre più la nostra importante campagna di sensibilizzazione.
Solo unendo le forze potremo fare qualcosa di veramente concreto!