La Cristianità in fiamme!

La Cristianità in fiamme!

E' un triste copione, che purtroppo avevamo già visto.

Un incendio lo scorso 2 settembre ha ingoiato nella notte la chiesa dell’Immacolata Concezione a Saint-Omer.

Quanto accaduto richiama alla mente il devastante incendio della cattedrale di Notre-Dame, a Parigi.

Ma anche il rogo, che lo scorso 11 luglio ha distrutto parte della millenaria cattedrale di Notre-Dame, a Rouen.

Non possiamo permettere che la Cristianità vada in fiamme!

Agire è possibile. Sorvegliando le nostre chiese, innanzi tutto. Entrandovi a pregare. La nostra presenza scoraggerà eventuali malintenzionati.

Ma anche intervenendo nelle sedi europee, facendo sentire chiaramente la nostra protesta contro tali atti.

Guarda, il problema non è di questo o di quel Paese. Il problema è dell’intera Europa. Il problema ci riguarda tutti.

Per questo, se non l’hai già fatto, ti invitiamo a firmare la petizione di Pro Italia Cristiana. Per spezzare il muro del silenzio!

Condividiamo la stessa battaglia ed, uniti, so che potremo vincerla.

Affermiamo insieme il rispetto e la tutela della nostra fede e della nostra identità anche nell’Europarlamento.

A Saint-Omer le fiamme sono partite dalla sagrestia e rapidamente sono giunte fino al tetto ed al campanile, crollato.

Il Vescovo di Arras, mons. Olivier Leborgne, ha pregato con i fedeli dinanzi ai ruderi dell’edificio sacro.

Ufficialmente le cause restano sconosciute, a Saint-Omer come a Rouen le indagini sono in corso.

Ma il ripetersi di questi eventi con inquietante frequenza, negli ultimi anni, in Francia, rende alquanto improbabile l’ipotesi della casualità e rende più concreta quella della profanazione.

Sospetti, che si infittiscono dopo l’arresto, lo scorso 28 agosto, di un ventenne, che aveva cercato di incendiare la chiesa cattolica di san Baithin nella contea di Donegal, in Irlanda.

Il suo nome non è stato reso noto.

Le attribuzioni di tali attentati sono un mistero. C’è chi ha parlato di una «congiura del silenzio», una sorta di timore reverenziale verso chi abbia in odio la nostra fede.

Secondo le statistiche, però, i problemi si verificano soprattutto nei luoghi ove maggiore è la presenza musulmana, specialmente nel periodo delle feste natalizie.

Ma chi solo ipotizzasse un qualsiasi legame tra questi incendi e l’immigrazione selvaggia viene immediatamente tacciato di “odio” e di “razzismo”.

Dobbiamo difendere le nostre chiese! Non possiamo stare in silenzio, mentre i nemici della fede calpestano il nostro credo, le nostre tradizioni, ciò in cui crediamo!

Agisci anche tu, firmando la petizione di Pro Italia Cristiana, indirizzata a Davide Dionisi, inviato speciale per la promozione della libertà religiosa, per chiedergli di intervenire, nelle sedi internazionali di sua competenza, per arginare tali fenomeni sacrileghi.

Da diversi anni si assiste ad una terribile escalation di attacchi ai simboli cristiani, in particolare in Francia e Germania. E questo è un fatto.

Nel 2018 qui sono stati documentati migliaia di atti vandalici contro simboli religiosi.

Chiese, statue, crocifissi, icone vengono vergognosamente imbrattati, vandalizzati o distrutti. E molti sono stati i sacrilegi compiuti.

Secondo i dati forniti dal Gatestone Institute, un think tank internazionale con sede a New York, in Francia vengono profanate due chiese al giorno.

In Baviera e nelle Alpi, nell’ultimo anno, sono state danneggiate almeno 200 chiese, mentre una cinquantina di statue sono state decapitate nella regione Nord Reno-Vestfalia.

In genere, le autorità tacciono i nomi degli autori di queste profanazioni o, se trapelano, tendono a definirli come squilibrati con problemi mentali.

Ma noi sappiamo perché questo silenzio. Ed è per questo che dobbiamo invece far sentire la nostra voce!

Spezziamo il velo di complice omertà, che si dica chiaramente da dove provengono gli autori di queste profanazioni!

Evitiamo che i nostri simboli religiosi vengano ridotti in cenere! E che non lo si dica nemmeno.

Se non l'hai ancora fatto, firma anche tu la petizione indirizzata a Davide Dionisi, inviato speciale per la promozione della libertà religiosa.

Condividiamo gli stessi Ideali, insieme ce la possiamo fare in questa importante battaglia!

Ecco perché è importante essere tutti uniti e sostenerci.


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