Le profanazioni si moltiplicano, il sacro viene calpestato: proteggiamo la nostra fede!
Ci sono momenti in cui il cuore si stringe, perché ciò che accade intorno a noi non può più essere derubricato a semplice vandalismo, a bravate, a coincidenze.
Quello che stiamo vedendo in Italia negli ultimi tempi è qualcosa di più profondo, di più inquietante. È un attacco frontale al sacro, alla nostra identità cristiana, alla dignità delle nostre comunità.
L’Associazione internazionale degli esorcisti lo ha detto con chiarezza: “non siamo di fronte a episodi isolati, ma a un disegno preciso, oscuro, che vuole colpire ciò che è santo”. E come dare loro torto?
A Ostia, il 25 novembre scorso, nella chiesa di San Nicola di Bari, si è consumato uno degli atti più brutali degli ultimi anni: escrementi umani sparsi in vari punti dell’edificio sacro, fino all’altare stesso, il luogo dove ogni giorno si rinnova il Sacrificio Eucaristico.
Una ferita inferta non solo alle mura, ma all’anima stessa del popolo di Dio.
Il vicariato di Roma ha parlato senza mezzi termini: “Un atto non solo di vandalismo, ma di violenza spirituale contro la fede e il sentimento religioso dei fedeli”.
Ma non è finita qui! Pochi giorni prima, in Piemonte, nella chiesa dell’Assunzione di Maria Vergine, a Casale Monferrato, un testo sacro dato alle fiamme e rifiuti sparsi nella navata hanno confermato un modello ormai evidente: un crescendo di gesti che puntano a dissacrare, ferire, colpire.
Gli esorcisti lo hanno definito parte di “un clima culturale sempre più permeabile alla dissacrazione”.
Non più tardi di un mese fa, sempre in Piemonte, a Salsasio di Carmagnola (Torino) una coppia è stata sorpresa dal parroco a consumare atti sessuali all’interno della chiesa parrocchiale.
L’accaduto ha lasciato incredulità, sdegno e un dolore profondo tra i fedeli, spingendo la comunità a una liturgia riparatoria, segno della gravità della ferita spirituale.
A questo si aggiunge una ferita ancora più delicata, quella che tocca la devozione popolare: a Musile di Piave, rosari e collane sono stati strappati dalla statua della Madonna lungo la ciclabile di via Stanga.
Il sindaco Silvia Susanna ha detto parole che tutti noi avremmo voluto urlare: “Non è solo un furto, è una profanazione. Un atto vile e vergognoso che offende la fede e la comunità”.
Questi atti non sono solo attacchi alla religione: sono ferite alla nostra identità, alla nostra storia, alla nostra cultura cristiana. Non possiamo permettere che il Maligno avanzi nel silenzio!
Pertanto, davanti a questa ennesima escalation, ti esortiamo, con il cuore in mano, a firmare subito la petizione “Fermiamo il Maligno!”, promossa da Pro Italia Cristiana.
Non è solo un gesto simbolico: è un atto di testimonianza. È dire ad alta voce: qui non arretriamo, qui il Male non passerà!
Ma la nostra risposta non può fermarsi qui! Proprio perché questi attacchi avvengono alla luce del sole, proprio perché colpiscono luoghi visibili e simboli condivisi, la nostra voce deve raggiungere più persone possibile.
Per questo ti chiediamo un passo in più: sostieni con una donazione la nostra grande campagna di sensibilizzazione online, per rompere quel silenzio che troppo spesso copre le offese al sacro.
È il modo più concreto per contrastare la disinformazione e l’indifferenza che circondano questi fatti gravissimi.
E se l’Italia soffre, la Francia non sta meglio.
A Montpellier, durante Halloween, una chiesa sconsacrata è stata trasformata in un palcoscenico per uno spettacolo intitolato “Dark Halloween” – performance che richiamano messe nere, simbolismi occulti e dissacrazioni, proprio sopra le tombe di due vescovi.
L’arcivescovo Turini ha ricordato con fermezza: “La laicità non consiste nel cancellare ogni presenza religiosa dalla sfera pubblica, ma nel rispetto reciproco tra tutti i cittadini”.
Gli esorcisti lo dicono chiaro: “Dalla sottrazione sacrilega delle ostie alla profanazione degli altari, emerge una strategia esplicita per suscitare scandalo nei fedeli”.
Una strategia. Un filo rosso che unisce Ostia, Carmagnola, Casale Monferrato, Musile di Piave… e Montpellier.
Ecco perché, oggi, non basta indignarsi. Non basta aspettare che “qualcuno faccia qualcosa”. Quel qualcuno siamo noi!
Il Male prospera solo quando i cristiani tacciono. E oggi, più che mai, è il momento di parlare, agire, resistere.