L’islam politico arriva a Roma, cuore della cristianità. Dobbiamo reagire!
Negli ultimi mesi abbiamo avvertito un disagio crescente.
Una sensazione che molti italiani condividono ma che troppo spesso resta soffocata: quella di trovarci davanti a un cambiamento che avanza rapido, silenzioso e determinato.
Dopo quanto accaduto a Monfalcone, ciò che ora sta emergendo a Roma, la capitale d’Italia e del cattolicesimo, non è semplicemente un segnale: è un campanello d’allarme che non possiamo ignorare.
Per la prima volta, come riportano i documenti ufficiali, nasce apertamente nella Capitale un progetto politico che si definisce esplicitamente islamico: MuRo27 – Musulmani per Roma 2027.
Si tratta di un gruppo che vuole presentarsi alle prossime amministrative, non come singoli candidati, ma come soggetto politico costruito intorno all’appartenenza religiosa islamica.
Non siamo davanti a un’ipotesi o a un allarmismo infondato: i promotori stessi parlano di “coerenza con l’appartenenza religiosa dei propri membri” e di una partecipazione politica orientata ai “sacri precetti islamici”.
È l’ammissione chiara di una visione politico-religiosa strutturata: l’islam politico.
E mentre le dichiarazioni del gruppo raccontano un progetto ideologico preciso, le immagini social con il Colosseo sormontato da una mezzaluna, i riferimenti alla “arretratezza” della nostra classe politica e il richiamo alla “multiculturalità” di modelli come New York tracciano un quadro che non può lasciarci indifferenti.
A confermare la gravità della situazione è la testimonianza dell’europarlamentare Anna Maria Cisint, che davanti alla prospettiva di un partito interamente islamico a Roma ha affermato senza mezzi termini:
“Vogliono prendersi l’Italia e rubarci la democrazia… il partito composto interamente da soli musulmani rappresenta una pericolosa deriva, espressione dell’islamismo politico più becero che intende inserirsi nelle nostre Istituzioni per sovvertirle e che, per questo, dovrebbe essere messo al bando e sciolto immediatamente.”
Parole dure, certo, ma che riflettono un’allerta concreta e documentata.
Ed è proprio davanti a questo quadro che diventa impossibile restare spettatori passivi!
Per questo, ti invitiamo, se non l’hai ancora fatto, a firmare subito la petizione “Fermiamo l’avanzata islamica e salviamo l’Italia!”, promossa da Pro Italia Cristiana.
Se non siamo noi, cittadini consapevoli, a far sentire la nostra voce, chi lo farà al nostro posto? È nostro dovere difendere il volto della nostra Capitale e del Paese, insieme ai principi che reggono la nostra democrazia.
In un momento in cui molti preferiscono tacere e i grandi media ignorano la portata del fenomeno, diffondere la verità diventa un dovere civico.
E proprio perché è necessario raggiungere più italiani possibile, vogliamo potenziare la nostra grande campagna di sensibilizzazione online. Ma per farlo, abbiamo bisogno del tuo aiuto concreto!
Ogni contributo, ogni condivisione, ogni voce, contribuisce a creare quella consapevolezza collettiva che oggi è più urgente che mai.
La verità è che Roma non è una città qualsiasi! Roma è San Pietro, è la culla della cristianità, è un simbolo mondiale.
Pensare che tra qualche anno possa diventare terreno di sperimentazione per liste che dichiarano apertamente di voler portare l’islam politico nelle istituzioni non può lasciarci indifferenti.
Si tratta di difendere le basi costituzionali che garantiscono libertà, uguali diritti, dignità delle donne, centralità della persona, e che non possono essere subordinate a precetti religiosi di qualsiasi tipo.
E allora la domanda che dobbiamo farci è semplice: vogliamo davvero che il futuro della Capitale venga influenzato da movimenti organizzati sulla base di principi religiosi incompatibili con il nostro ordinamento?
Possiamo permettere che, mentre molti tacciono, a parlare e ad avanzare siano soltanto le realtà più determinate dell’islam politico?
Noi diciamo NO! Crediamo che sia arrivato il momento di ribadire con forza che la nostra identità, la nostra libertà, la nostra cultura e il nostro futuro meritano di essere difesi con coraggio e senza complessi.
Roma non è una città da “conquistare”! Roma è la casa di un popolo e di una civiltà che non può essere rimessa in discussione da progetti ideologico-religiosi incompatibili con la nostra democrazia.
L’Italia è la nostra casa: se non la proteggiamo oggi con coraggio, domani rischieremo di vedere sgretolarsi la nostra identità.