Nicaragua: la “colpa” di esser cattolici
Senza tregua. Drammaticamente senza tregua.
Ci eravamo già occupati della persecuzione dei cristiani in Nicaragua. È trascorso del tempo, ma nulla è cambiato. Da oltre due anni la situazione non ha fatto che peggiorare.
Anche limitandoci alla cronaca degli ultimi giorni, il bilancio è pesante.
A Matagalpa sono stati arrestati lo scorso primo agosto il Vescovo Ulises Vega, vicario giudiziario, ed il Vescovo Edgar Sacasa, vicario pastorale. Espulsi, come spesso accade, si trovano ora a Roma sotto la protezione del Vaticano.
Oltre a loro sono finiti in manette altri 9 sacerdoti ed un seminarista.
Non basta. È stata vietata l’ordinazione di tre diaconi a Esteli.
È stata cancellata la personalità giuridica della Caritas della Diocesi di Matagalpa.
Negli ultimi sei anni il regime di Ortega ha proibito e vietato almeno 9.688 processioni e cerimonie religiose pubbliche.
L’elenco potrebbe tristemente continuare…
La causa di tutto questo è una sola: la fede cattolica delle vittime.
I media di tutto il mondo non si occupano di quel che accade in Nicaragua. O non pubblicano queste notizie oppure le relegano in spazi minuscoli.
Anche la politica internazionale spesso tace. Noi dobbiamo dare voce a questi fratelli in Cristo, perseguitati a causa del loro credo.
Non possiamo tacere! Dobbiamo dare loro forza, sostegno, coraggio!
Anche perché le cose vanno sempre peggio…
Pochi giorni fa, grazie ad una modifica della legge sulla concertazione fiscale, Ortega può colpire anche le elemosine e le donazioni dei fedeli, avendo eliminato ogni tutela fiscale per chiese ed istituzioni religiose.
Può esercitare anche un controllo più stretto sulle Ong, specie su quelle cattoliche.
Dal 2018 ad oggi il bilancio complessivo è di 400 arresti tra sacerdoti, religiosi e vescovi, compreso un nunzio apostolico. Senza contare gli ordini religiosi.
Tacere significa renderci complici del dittatore e della persecuzione da lui pianificata!
Aiutaci a far conoscere il più possibile questa tragedia nel mondo!
Occorre lanciare un’adeguata campagna mediatica, ma, per farlo, occorrono soldi.
Anche tu puoi aiutarci, basta un click! In pochi secondi il tuo sostegno diverrà concreto e reale, per l’importo che potrai dare!
Quel che può sembrare poco è invece importante per tutelare la fede dei cattolici nicaraguensi.
È importante. Pensa che persino un altro leader comunista, il presidente del Brasile Luiz Inácio Lula da Silva, ha interrotto le relazioni diplomatiche col Nicaragua, dopo aver tentato inutilmente una mediazione sul tema della persecuzione dei sacerdoti.
La Corte interamericana dei diritti umani ha protestato di fronte all’accanimento dimostrato contro la Chiesa cattolica dal presidente Ortega e da sua moglie, peraltro dedita a pratiche esoteriche.
L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha espresso «profonda preoccupazione» per la recente chiusura in Nicaragua di oltre 1.500 Ong, di cui almeno 700 religiose.
Diamo voce a questi nostri fratelli dimenticati, costretti a soffrire nel silenzio!