Proteste e violenza: in Italia la sicurezza è sotto attacco!
L'ordine pubblico in Italia è messo a repentaglio da una preoccupante ondata di violenza che sta travolgendo le nostre città.
Quando un ragazzo egiziano di 19 anni, Ramy Elgaml, è morto a Milano durante un inseguimento dei Carabinieri, il quartiere Corvetto si è sollevato contro la polizia. Era il 24 novembre scorso e il paragone con le banlieue parigine sembrava naturale.
Ma oggi, dopo settimane di riflessione, il paragone non regge più.
La protesta che ne è seguita non è stata solo una reazione alla morte di un giovane, ma è diventata una ribellione politica organizzata, che ha preso piede non solo a Milano ma in altre città italiane, spingendo l'Italia verso un fenomeno simile a quello che abbiamo visto negli Stati Uniti: il movimento Black Lives Matter contro la polizia.
La causa scatenante dei disordini recenti è la pubblicazione di un video delle dashcam dei Carabinieri, che ha rilanciato la tensione.
Eppure, i filmati non provano che Ramy sia stato ucciso: sarà la giustizia a stabilire le responsabilità. Ma, nonostante la mancanza di certezze, queste immagini sono bastate a scatenare una nuova ondata di violenza.
La similitudine con Black Lives Matter è evidente.
Negli Stati Uniti, la protesta non si è limitata alla morte di George Floyd, ma ha promosso il “defund the police”, cioè il depotenziamento della polizia.
E lo stesso sta accadendo in Italia.
La Sinistra istituzionale, oltre agli antagonisti in piazza, ha preso posizione contro la polizia, come dimostrato dalle parole di Giuseppe Sala, sindaco di Milano, e Franco Gabrielli, ex capo della Polizia di Stato.
Queste dichiarazioni, purtroppo, hanno avuto effetti immediati: giovedì 9 gennaio, i disordini sono esplosi, non solo a Milano ma anche a Torino, Roma e Bologna, con proteste e violenze contro le forze dell'ordine.
Non si può far finta di niente davanti a queste notizie. È un campanello d'allarme che non possiamo ignorare!
Per questo, è fondamentale amplificare la nostra campagna di informazione, per sensibilizzare quante più persone possibili sul pericolo imminente che minaccia la sicurezza e la stabilità del nostro Paese. Ma per farlo, ho bisogno del tuo aiuto!
Ciò che è incredibile, è come la Sinistra italiana, in gran parte, abbia taciuto di fronte a questi tragici eventi, riducendo tutto a una questione di "strumentalizzazione" da parte della destra.
Nel frattempo, episodi di violenza, che in passato sarebbero stati considerati pericolosi e inaccettabili, vengono minimizzati.
A Busto Arsizio, ad esempio, due poliziotti sono intervenuti per fermare due nordafricani che stavano distruggendo un'auto, ma sono stati circondati e insultati da una folla di immigrati che inneggiava a "giustizia per Ramy". Solo l'arrivo dei rinforzi ha evitato il peggio.
Questi attacchi, purtroppo, sono sempre più frequenti e rischiano di sfuggire al controllo, minando la stabilità sociale e mettendo in pericolo la sicurezza di tutti i cittadini.
Se questa protesta ottiene il suo scopo, cioè criminalizzare e depotenziare la polizia, gli effetti saranno devastanti, come abbiamo visto negli Stati Uniti.
Le grandi metropoli amministrate dalla Sinistra, che hanno ceduto alle pressioni del movimento Black Lives Matter, sono tornate a essere luoghi pericolosi, dove la criminalità è dilagata e i cittadini non possono più sentirsi al sicuro.
In Italia, purtroppo, una parte della politica sembra essere disposta a percorrere la stessa strada.
Per questo, continueremo a lottare con determinazione per impedire che ciò accada e per garantire sicurezza, ordine e giustizia ai nostri cittadini. Aiutaci a sostenere la battaglia di Pro Italia Cristiana!
La sicurezza del nostro Paese dipende anche da noi. Insieme, possiamo fare la differenza!