Rapporto sulla Libertà Religiosa 2025: la verità che il mondo non vuole vedere!
Nel cuore del XXI secolo, mentre si parla di progresso, diritti e civiltà globale, in molte nazioni credere in Gesù Cristo è ancora un rischio mortale.
È una contraddizione che lacera la coscienza di ogni persona libera.
Il diritto di credere, di pregare, di vivere secondo la propria fede, riconosciuto dall’articolo 18 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, è calpestato ogni giorno in troppi luoghi del pianeta.
Il Rapporto sulla Libertà Religiosa nel Mondo 2025, che copre il periodo da gennaio 2023 a dicembre 2024, presentato a Roma il 21 ottobre da Aiuto alla Chiesa che Soffre, lancia un allarme che non può lasciarci indifferenti:
- In 62 Paesi del mondo la libertà religiosa è gravemente minacciata.
- In 24 di essi i cristiani subiscono persecuzioni violente e sistematiche, mentre in altri 38 vivono forme di discriminazione costante che rendono impossibile una vita libera e dignitosa.
- In totale, oltre 5,4 miliardi di persone — quasi due terzi dell’umanità — vivono in contesti dove la libertà di fede è compromessa o del tutto negata.
Dietro ogni cifra ci sono volti, famiglie, comunità.
Ci sono chiese distrutte, villaggi svuotati, sacerdoti scomparsi, bambini che non possono più andare a scuola perché cristiani.
Ci sono madri che pregano in silenzio, padri che rischiano la vita per proteggere la loro famiglia, intere parrocchie costrette alla clandestinità.
E sopra tutto questo, un muro di silenzio. Il silenzio dell’indifferenza. Il silenzio del mondo libero. Il silenzio di chi sa, ma preferisce non vedere.
Per questo, vogliamo lanciare un’imponente campagna di sensibilizzazione online, per rompere il silenzio e aprire gli occhi dell’opinione pubblica su ciò che i nostri fratelli in Cristo subiscono ogni giorno.
Sostieni questa missione con una donazione oggi stesso! Ogni contributo diventa un faro che rompe il buio, una voce che risponde al grido dei perseguitati. Coraggio, contiamo su di te!
In Pakistan, centinaia di cristiani vivono sotto la costante minaccia della legge sulla blasfemia, uno strumento usato per perseguitare e intimidire chi non rinnega la propria fede.
In Asia, regimi autoritari come la Cina e la Corea del Nord impongono un controllo totale sulla vita religiosa: le chiese sono controllate, le Bibbie censurate, i sacerdoti imprigionati.
In Africa, il jihadismo avanza senza pietà: villaggi distrutti, sacerdoti rapiti, famiglie costrette alla fuga. Nel Sahel, in Nigeria, in Mozambico, il cristianesimo è sotto assedio.
Le milizie jihadiste colpiscono chiunque professi la fede in Cristo, bruciando chiese, scuole e intere comunità.
Nel solo Burkina Faso, migliaia di fedeli sono stati costretti ad abbandonare i propri villaggi: è un vero esodo silenzioso, cancellato dalle cronache.
In America Latina, governi come quello del Nicaragua hanno trasformato la religione in un nemico politico, espellendo religiosi e confiscando proprietà ecclesiali.
E non si tratta solo di guerre lontane: anche in Europa, crescono gli attacchi contro chiese e simboli cristiani — solo in Francia, nel 2023, si sono contati quasi 1.000 episodi anticristiani, in Grecia oltre 600 atti vandalici.
Tutto questo accade oggi, sotto i nostri occhi. Eppure, il mondo tace.
Si tace per convenienza, per paura, per indifferenza. Ma il silenzio è complicità!
Per questo, è nostro dovere dare voce a chi non può parlare. Crediamo che ogni cittadino, ogni cristiano, ogni persona di buona volontà debba sapere cosa accade davvero.
Con il tuo prezioso aiuto, possiamo amplificare sempre più la nostra vasta campagna di sensibilizzazione online e portare la voce dei nostri fratelli cristiani ovunque, affinché nessuno possa dire: “Io non sapevo!”
Insieme possiamo trasformare la consapevolezza in azione, l’indignazione in impegno concreto.
La libertà religiosa non è un privilegio: è un diritto umano universale. Difenderla significa difendere la dignità di ogni uomo e di ogni donna.