
Sei tu il cavaliere pronto a sconfiggere l’«eco-drago», che sputa «eco-bufale»?
Non so se anche tu te ne sia reso conto, ma siamo sempre più vittime di “eco-bufale” spacciate come se fossero frutto di rigorosi studi scientifici. Che di scientifico però non hanno proprio nulla...
Per decenni sono stati lanciati allarmi ora per il riscaldamento ora per il raffreddamento globale. Se ci pensi, è stato davvero imbarazzante…
Alla fine gli attivisti del clima, per evitare ulteriori figuracce, hanno optato per una soluzione onnicomprensiva, quella del «cambiamento climatico», che racchiude ogni possibilità.
Nelle loro ricerche non si è mai fatto cenno a quali precisi interessi fossero in gioco. Eppure spesso ce n’erano, non dichiarati ma tali da minare seriamente la credibilità della scienza del clima.
La professoressa Jessica L. Weinkle, docente presso l’Università del North Carolina Wilmington, assieme ad altri colleghi, ha dimostrato, con un recente studio, la gravità del problema.
La sua équipe ha studiato 331 articoli riguardanti tale argomento ed ha scoperto come i loro autori fossero spesso legati a società di analisi, istituzioni finanziarie e gruppi di pressione controversi.
Nei loro scritti tali autori non ne hanno mai fatto cenno, eppure tali legami erano in grado di condizionare la scelta degli argomenti, le metodologie utilizzate e l’interpretazione dei risultati.
Inevitabilmente le loro conclusioni, assolutamente distorte, erano in linea più con le strategie e le ideologie dei finanziatori che con gli interessi reali di una ricerca oggettiva e scientifica.
In una parola, ci hanno ingannato. Ed allora si capiscono tante cose. Ad esempio, si comprendono scandali come il «Greengate» e le scelte folli che hanno affondato l’economia di mezza Europa.
Noi oggi abbiamo, però, due validi strumenti per fermare tutto questo.
Il primo è quello di sottoscrivere, se non lo hai ancora fatto, la petizione «Firma per fermare la dittatura ambientalista!», promossa da Pro Italia Cristiana.
È indirizzata al ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, affinché dichiari in tutte le sedi, nazionali ed internazionali, la ferma opposizione dell’Italia all’ideologia climatista.
Il secondo mezzo è quello di informare. La gente quasi sempre ignora quale reale giro di interessi si nasconda dietro il cosiddetto «cambiamento climatico».
Per questo intendiamo incrementare sempre più sui social la nostra vasta campagna di sensibilizzazione, che denunci la reale situazione e che consenta di trovare nuovi amici pronti a combattere con noi questa battaglia.
Il costo di quest’operazione è superiore alle nostre sole forze. Per questo ti chiediamo di darci una mano!
Lo studio condotto dalla professoressa Weinkle, infatti, ha espresso grande preoccupazione, poiché i finanziamenti delle Ong hanno pesantemente influito sugli esiti degli studi sovvenzionati.
Le loro conclusioni sono state spesso utilizzate da tali organizzazioni per condizionare le politiche climatiche di intere nazioni ed avviare controverse iniziative sul clima a spese dei contribuenti.
Lo ha recentemente dichiarato anche il vicepresidente del Ppe e ministro degli esteri italiano Antonio Tajani al Congresso dei Popolari europei a Valencia.
«Serve una nuova stagione dopo il disastro del Green Deal», che non rappresenta – ha detto - «una lotta al cambiamento climatico, ma un attacco all’agricoltura ed all’industria».
Tajani ha chiesto di non trasformare il “cambiamento climatico” «in una nuova religione, quella di Frans Timmermans e di Greta Thunberg. Noi abbiamo già una religione, siamo cristiani!»
E questo va ribadito con orgoglio in tutte le sedi. Troppe volte gli eco-attivisti radicali hanno utilizzato studi privi di fondamento e viziati da pregiudizi per promuovere la propria agenda.
I guasti sono stati incalcolabili: è urgente, invece, che gli studi condotti, specie se accademici, siano rigorosi e caratterizzati da trasparenza finanziaria e tracciabilità politica.
Questo aumenterà la credibilità della ricerca e genererà politiche finalmente realistiche a beneficio di tutti.
Coraggio! Solo unendo le forze, potremo sconfiggere l’«eco-drago»!