Anche Trump lancia l’allarme: in Nigeria la più grave persecuzione dei cristiani dei nostri tempi!
Ci sono luoghi nel mondo in cui essere cristiani è diventato un atto di coraggio.
La Nigeria — il Paese più popoloso dell’Africa, cuore pulsante di un continente in trasformazione — è oggi uno di questi luoghi di martirio silenzioso.
Qui, villaggi cristiani vengono devastati, chiese incendiate, famiglie costrette alla fuga, bambini rapiti, sacerdoti torturati ed intere comunità cancellate in nome dell’odio.
Eppure, il mondo guarda altrove!
Negli ultimi anni, la violenza contro i cristiani ha raggiunto livelli mai visti. Secondo fonti indipendenti e organizzazioni internazionali, dal 2020 oltre 52.000 civili sono stati uccisi, e tra le vittime migliaia sono credenti colpiti solo per la loro fede.
Gruppi jihadisti come Boko Haram e la Provincia dell’Africa Occidentale dello Stato Islamico continuano a seminare terrore, mentre nel cosiddetto “Middle Belt” si moltiplicano i conflitti tra pastori e agricoltori, alimentati da povertà, instabilità e intolleranza religiosa.
Per fortuna, anche la comunità internazionale comincia, timidamente, a reagire.
L’ex presidente americano Donald Trump ha denunciato la Nigeria come “paese di particolare preoccupazione” per le violazioni della libertà religiosa, definendo le violenze una vera e propria “macelleria” e parlando di una “minaccia esistenziale al cristianesimo”.
Ha persino ipotizzato interventi militari o la sospensione degli aiuti se il governo di Abuja non fermerà i massacri.
Parole forti, che hanno scosso la diplomazia mondiale ma che riflettono una verità amara: essere cristiani in Nigeria significa vivere nella paura.
Il governo nigeriano, guidato da Bola Ahmed Tinubu, nega ogni accusa, sostenendo di difendere la libertà religiosa e di combattere ogni forma di estremismo.
Eppure, sul terreno, la realtà appare ben diversa: villaggi cristiani rasi al suolo, croci spezzate, famiglie che scompaiono nel nulla. Ogni giorno!
Ma, mentre la sofferenza cresce, noi possiamo fare qualcosa di concreto.
Vogliamo potenziare la nostra già vasta campagna di sensibilizzazione online, per rompere il muro del silenzio e raccontare al mondo la verità sulla persecuzione dei cristiani in Nigeria. Ma per farlo abbiamo bisogno di te!
Il tuo contributo è un atto di amore e di giustizia. È il modo più concreto per stare accanto a chi viene perseguitato per la propria fede.
Oggi la Nigeria si trova in bilico tra speranza e abisso.
Mentre il governo di Abuja parla di “equilibrio e cooperazione interreligiosa”, e il presidente Bola Ahmed Tinubu ribadisce che la Nigeria “si erge come una democrazia fondata sulla libertà di culto”, la realtà sul terreno racconta tutt’altro.
Nei villaggi del nord-est e del Middle Belt, le chiese sono ridotte in cenere, le croci abbattute, le famiglie vivono nella paura costante di nuovi attacchi.
I cristiani nigeriani non chiedono privilegi: chiedono solo di poter vivere.
Ma la loro fede li espone a una violenza senza tregua, in una spirale alimentata da estremisti e da conflitti per il controllo delle risorse.
E mentre i numeri ufficiali vengono contestati, le testimonianze parlano chiaro: centinaia di comunità distrutte, migliaia di vite spezzate, decine di migliaia di civili uccisi negli ultimi anni.
Eppure, in mezzo alla devastazione, la fede sopravvive!
Le chiese distrutte vengono ricostruite con le mani nude, le famiglie si stringono in preghiera accanto alle rovine, i bambini imparano a fare il segno della croce anche sotto la minaccia dei fucili.
E’ un popolo che continua a credere, nonostante tutto — anche quando il mondo sembra averlo dimenticato.
Le condanne ufficiali non fermano le armi, non ridanno vita a chi è stato ucciso, non portano conforto a chi ha perso tutto. Serve di più. Serve consapevolezza, serve azione, serve coraggio!
Per questo, ti chiediamo di aiutarci, con la tua migliore offerta, a sostenere la nostra grande campagna di sensibilizzazione online, per far conoscere al maggior numero di persone questa emergenza umanitaria.
Ogni contributo, ogni condivisione, ogni voce, è una scintilla che può illuminare il buio della Nigeria e dare forza ai nostri fratelli che non hanno più voce.
Insieme, possiamo far sapere al mondo che i cristiani perseguitati non sono soli!